Cari soci,
da qualche giorno il CAI Verbano Intra è presente al Museo del Paesaggio di Verbania.
Nelle pagine che seguono troverete la descrizione del percorso che abbiamo ideato in occasione del 150° anniversario e che si snoda lungo le sale del Museo.
Per arricchire la proposta culturale rivolta ai soci, stiamo organizzando alcune visite guidate che consentiranno di ripercorrere non solo i “Paesaggi narranti” ma anche l’intero Museo, con guide d’eccezione e in un orario riservato.
A breve indicheremo le date e gli orari previsti e potremo ricevere le vostre iscrizioni.
Nasce dalla collaborazione tra il Museo del Paesaggio di Verbania e il Cai Verbano che in occasione del 150°anniversario della sezione si confronta con le opere della Pinacoteca del museo, evidenziando i cambiamenti ambientali, la trasformazione della vita alpina e l'evoluzione dell'approccio alla montagna, in uno spazio temporale condiviso.
Paesaggi narranti
(Suggestioni e testi Tullio Bagnati)
“(…) una descrizione di paesaggio, essendo carica di temporalità, è sempre racconto: c’è un io in movimento che descrive un paesaggio in movimento, e ogni elemento del paesaggio è carico di una sua temporalità cioè della possibilità di essere descritto in un altro momento presente o futuro …”
(Italo Calvino, Ipotesi di descrizione di un paesaggio, in: Esplorazioni sulla via Emilia, 1986)
L’esergo “calviniano” ci porta con chiarezza al metodo della lettura diacronica del paesaggio, ad una narrazione “carica di temporalità” che è stata (ed è) la chiave di lettura che ci ha portato alla suggestione di un “attraversamento” delle sale della sezione dei paesaggisti del museo con occhio allo stesso tempo retrospettivo e anticipatore su quanto intercorso nei 150 anni passati dalla fondazione della sezione CAI Verbano. La natura è già di per sé protagonista della pittura paesaggistica nelle sue diverse declinazioni e tecniche (naturalismo, vedutismo, en-plein air, ecc.). Ma come scrive Eugenio Turri “si guarda il paesaggio e di esso ci si fa spettatori in diversi modi. Ci si lascia penetrare dalle impressioni che la visione ci produce oppure si può cercare di capire”, questo anche davanti alla pittura. Così è stato, spettatori ed attori con codici di lettura, anche arbitrari, che ci aiutano a dare significato a ciò che vediamo.
Una narrazione ed una temporalità che ci conduce anche al pensiero sul paesaggio di Antonio Massara, fondatore del museo che nel 1922, nel Bollettino storico per la Provincia di Novara, scrive: “il paesaggio non è statico ma con frase anche troppo usata oggidì dinamico …”.
Si dice che passeggiare sia una pratica di vita importante, lasciarsi accompagnare dalle opere di queste sale del Museo con le proprie ipotesi di descrizione di un paesaggio ed un libero cammino, forse ancor di più.
Paesaggi Narranti (Landscapes that tell a story) was born from the collaboration between the Landscape Museum of Pallanza and CAI (the Italian Alpine Club) Verbano. On the occasion of the 150th anniversary of the Verbano section of the club, the works in the museum's art gallery are displayed, highlighting environmental changes, the transformation of Alpine life and the evolution of the way people relate to the mountains, in a shared time-space.
LANDSCAPES THAT TELL A STORY
(Suggestions and texts by Tullio Bagnati)
“(…) the description of a landscape, being full of temporality, is always a story: There is a moving ego that describes a moving landscape, and every element of the landscape is full of its own temporality, that is, the possibility of being described in another present or future moment..."
(Italo Calvino, Ipotesi di descrizione di un paesaggio (Hypothesis of a description of a landscape), in: Esplorazioni sulla via Emilia, 1986 (Explorations on Via Emilia, 1986)
The "Calvinian" exergue clearly leads us to the method of diachronic reading of the landscape, to a narrative "charged with temporality" which was (and is) the key to understanding, which led us to the suggestion of a "crossing" of the rooms of the section of the museum regarding landscape painters, with a simultaneously retrospective and anticipatory eye on what has happened in the 150 years since the foundation of the CAI (Italian Alpine Club), Verbano group. Nature was already the central theme of landscape painting in its various forms and techniques (naturalism, landscape painting, en-plein air painting, etc.). However, as Eugenio Turri writes “you look at the landscape and become spectators of it in different ways. We let ourselves become imbued with the impressions that the vision produces, or we can try to understand”, also when observing a painting. This is how it was: spectators and actors with reading codes, even arbitrary ones, which help us give meaning to what we see..
A narrative and a temporality that also leads us to Antonio Massara’s thoughts on the landscape; Antonio Massara was the founder of the museum who in 1922, in the Historical Bulletin for the Province of Novara, wrote: "The landscape is not static but, “dynamic”, a word which is too often used today... ”.
Walking is said to be an important practice in life, and by letting yourselves be accompanied by the works in these rooms of the Museum with your own hypotheses of description of a landscape and a free stroll, it is perhaps even more so.
Indice delle opere / Index of works
Veduta di Intra dal lago, s.d. Luigi Litta
View of Intra From the Lake, no date Luigi Litta
Cascata del Toce, 1890. Federico Ashton
Toce Waterfall, 1890. Federico Ashton
Gola di Gondo, 1880. Federico Ashton
Gondo Gorge, 1880. Federico Ashton
Le gelide acque del lago di Marjelen, 1908. Carlo Cressini
The Icy Waters of Lake Marjelen, 1908. Carlo Cressini
L’aratura a Miazzina, 1900 ca. Achille Tominetti
Ploughing in Miazzina, around 1900. Achille Tominetti
Fanciulla a Varzo, 1901. Luigi Bolongaro
Girl in Varzo, 1901. Luigi Bolongaro
Fletschhorn, 1900. Eugenio Gignous
Fletschhorn, 1900. Eugenio Gignous