Il dr. Clemente, nella sua veste di presidente del CAI Verbano per circa 40 anni, è stato ed è l’anima della manifestazione. Vi ha sempre partecipato da protagonista nell’organizzazione, nello svolgimento, nelle conclusioni. Per 33 anni ha presidiato, nella sua qualità di medico, la postazione di controllo del Pian Cavallone e si è prodigato in mille situazioni a sostegno di concorrenti in difficoltà.
Ecco come racconta la sua “Maratona”:
Non era come oggi il 1° giugno del 1975!
Di corse in montagna ve ne erano ben poche e poi con le caratteristiche della nostra non ve ne era nessuna.
Oggi ne nascono ogni giorno; spuntano come i funghi, ovunque e, per fortuna, destano molto entusiasmo ed interesse e registrano una grande partecipazione.
Tanto meno poche dovevano essere le corse negli anni venti quando ebbe luogo una manifestazione sportiva che si può considerare l’antenata e l’ispiratrice dell’odierna “Maratona della Valle Intrasca”.
A questo proposito i giornali locali del 13 giugno 1923 facendo un lungo resoconto dell’Assemblea Generale della sezione Verbano del CAI, oltreché accennare che il Rifugio Bocchetta di Campo “da poco rifornito di materiali ed utensili per merito precipuo del Signor Pio Zocchi è stato completamente spogliato e reso quasi inservibile” riferiscono che viene avanzata la proposta di promuovere delle gare di marcia di regolarità “per sviluppare l’alpinismo tra i giovani e il popolo” e subito l’anno dopo, in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo della sezione, il 22 giugno, ha luogo la 1.a marcia di regolarità con il nome di Coppa Zanoni.
Il percorso era di 44,1 Km. e si snodava da Intra a Pian Cavallone spingendosi fino al Monte Zeda per poi tornare ad Intra attraverso Colle e Premeno.
Partecipano otto società: il 5° Alpini, l’A.N.A., la “In si par rid”, la “Premilitare”, la “Gioiosa”, la “Sportiva Molinari”, la “Sportiva Concordia” e la Sezione Verbano del CAI, ciascuna con 10 atleti.
Sette squadre compiono l’intero percorso e vengono premiate con una medaglia d’argento.
Nella seconda edizione del 13 giugno del 1925 alle ore 24 partono 7 squadre iscritte al “Giro della Valle Intrasca” per la conquista della coppa Zanoni.
Nel 1926 sono 10 le squadre, con sette alpinisti ciascuna, che partono da Intra alla mezzanotte, distanziate 15’ l’una dall’altra. Vince il gruppo sportivo Cotonificio Molinari, come nel 1925.
In questo ambito una curiosità degna di nota. La domenica 30 maggio dello stesso anno ha luogo una gita popolare al pian Cavallone organizzata dalla Sezione Verbano del CAI con 1400 partecipanti distribuiti in una colonna di tre compagni composta ciascuna da più squadre, allietata da orchestre, fanfare, pifferi e flauti e documentata da una nota e significativa fotografia e da due targhe murate sul Rifugio.
Malauguratamente lo stesso anno i rifugi di Pian Vadà e della Bocchetta di Campo vengono più volte devastati e spogliati.
La coppa Zanoni viene ancora effettuata nel 1927 e nel 1928 e la partecipazione è estesa anche a squadre interregionali.
Negli anni successivi le cronache non parlano più della coppa Zanoni, ma di gite popolari organizzate dalla Sezione sullo stesso percorso della marcia e sempre nel mese di giugno.
Compare invece una marcia di regolarità e resistenza alpina denominata “coppa biennale Eugenio Fasana” nel 1942, organizzata dal comando della G.I.L. con un percorso limitato al Pian Cavallone che ebbe una sola edizione, travolta dalle note vicende belliche.
Ma il seme era stato gettato ed essendo peculiare e valido ha resistito nel terreno per molti anni.
Fino al 1975 quando circostanze varie e ancora con l’intento di “sviluppare l’amore per la montagna tra o giovani ed il popolo” come nel 1924, trova terreno fertile in alcune associazioni, particolarmente legate alla tradizione, alla popolazione e al territorio, che spronate dalle “Culona dul Port” ed in particolare da suo presidente signor Vittorio Carganico, figura di spiccata fede intrese, colsero l’antico messaggio e organizzarono la prima Maratona della Valle Intrasca.
Furono precisamente la “Culona dul Port”, la Sezione Verbano del CAI e la Sezione di Intra dell’Associazione Nazionale Alpini gli attori del nuovo corso che parte il 1° giugno 1975 con 40 coppie e con un carico di 5 Kg. sulle spalle dei partecipanti che successivamente venne eliminato.
Negli anni seguenti le coppie (tale era la formula della maratona) oscillarono dalle 52 alle 78 con una media di 64 coppie.
Nel 1982 abbandona l’organizzazione l’Associazione Nazionale Alpini e nel 1995 scompare la “Culona dul Port” e la Sezione Verbano del CAI continua da sola, ma con il valido sostegno degli Amici della Maratona, dei numerosi simpatizzanti e soprattutto dei Comuni, degli Enti e delle Associazioni della zona a tener viva la manifestazione.
Nel 2004, in occasione della 30.a edizione rientra nell’organizzazione la Sezione di Intra dell’A.N.A., naturale ed auspicato ritorno all’ovile, e quest’anno rientra nella compagine organizzativa anche un’altra benemerita e popolare associazione: l’A.V.I.S. di Verbania.
Tra i premi ed i ricordi in palio per i partecipanti, oltre ad un artistico medaglione, appositamente coniato ogni anno, vi è un suggestivo e vistoso trofeo che nei primi tre anni fu il trofeo Pro Loco di Miazzina, poi il trofeo Andrea Nicolini ed il trofeo Cariplo per due anni ed in tutte le successive edizioni il trofeo Città di Verbania.
Abbiamo vissuto appieno, fino in fondo, dalla preparazione ed alla realizzazione fino alla premiazione tutte le edizioni della Maratona. Abbiamo conosciuto tutte le caratteristiche meteorologiche delle giornate della competizione, quelle con un limpido sereno ed un caldo sole con relativi colpi di calore e quelle burrascose con forti bufere e relativi assideramenti.
Abbiamo incontrato e conosciuto centinaia di partecipanti, ci siamo meravigliati per i loro record, per la loro preparazione, per la loro tenacia e per i loro sforzi, abbiamo indagato i loro stati d’animo, scoperto i loro sentimenti, le loro ambizioni, il loro spirito: in alcuni quello dell’agonismo, in altri quello di un confronto con se stessi, con la loro forza di volontà, con l’efficienza del proprio organismo, in parecchi quello dell’escursionismo genuino, dell’amore per la natura, per la montagna, in molti quello del piacere di stare in compagnia, di vivere qualche ora in una atmosfera di cordialità, di spontanea allegria in un ambiente confortevole ed attraente.
Abbiamo concluso che la Maratona della Valle Intrasca è una manifestazione sportiva, con caratteristiche peculiari.
E’ storica, tradizionale.
E’ lunga e faticosa.
Non è per tutti.
Porta in montagna con la visione di stupendi panorami e di scenari incomparabili.
Ha una formula originale.
Coinvolge la popolazione; e non ultimo ha il merito di ricordare per qualche tempo persone care scomparse che direttamente o indirettamente erano legate alla montagna, al paese, alle associazioni che operano in montagna.
Abbiamo perciò la convinzione che la Maratona della Valle Intrasca sia diventata una creatura, una cosa preziosa, bella, rara e cara a tutti.
Molti la vogliono migliorare, arricchire, potenziare. Altri vogliono cambiarne le caratteristiche.
Importante è che non si guasti e che non muoia e che ne venga conservato lo spirito per cui è nata 84 anni or sono.
Senza di essa ne sarebbero orfani le Associazioni, la città e soprattutto la montagna.
Roberto Clemente