Nevicata - Mattina d’Inverno – Neve in Engadina, 1908-1911. Cesare Maggi
Paesaggi sublimi
“Tutti i luoghi del sublime hanno caratteristiche comuni: pongono l’individuo che li contempla in solitudine dinanzi a spettacoli maestosi e solenni, capaci di suscitare in lui sentimenti misti di terrore o di fascino; lo strappano alla banalità e all’affannoso trascorrere dei giorni; lo costringono a rivelare qualcosa su se stesso, a porsi domande sulla propria esistenza nel mondo che normalmente evita di formulare (…).
Con la loro verticalità, le montagne hanno spesso rappresentato l’allegoria del sacro. La bianca neve immacolata, simbolo di purezza-, l’aria rarefatta delle vette, che dà un senso di euforica leggerezza; il loro contorno che si conserva a lungo (… ) ; lo sguardo dall’alto sull’abisso, che ricorda il mistero insondabile dell’esistenza; il sentirsi sospesi tra terra e cielo; la lontananza dai miasmi della vita sociale e dalle meschinità quotidiane: tutto attira gli animi verso l’alto, verso la contemplazione e la luce.”
(Remo Bodei, Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia. Bompiani, 2008)
Snowfall - Winter Morning - Snow in the Engadine, 1908-1911. Cesare Maggi
Sublime Landscapes
“All places of the sublime have common characteristics: they place the individual who contemplates them in solitude before majestic and solemn spectacles, capable of arousing in him mixed feelings of terror or fascination; they tear him away from the ordinary and the hasty passing of the days; they force him to reveal something about himself, to ask questions about his existence in the world, which he normally avoids asking (…).
With their verticality, mountains have often represented an allegory of the sacred. The immaculate white snow, a symbol of purity; the rarefied air of the peaks, which gives a sense of euphoric lightness; their profile which is preserved for a long time (… ); the gaze from above onto the abyss, which recalls the unfathomable mystery of existence; feeling suspended between earth and sky; the distance from the miasmas of social life and from daily pettiness: everything attracts the soul upwards, towards contemplation and light.”
(Remo Bodei, Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia. (Sublime landscapes. Men in the Face of Wild Nature), Bompiani, 2008)