E' risaputo che l'attività sportiva ha effetti positivi per la nostra salute, ci aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, è benefica per ossa e muscoli, migliora l'attività respiratoria, contribuisce anche a liberare la mente divenendo così propulsione di fervida attività letteraria ... che il ciclo escursionismo riesca ad esaltare queste proprietà? ben due sono i racconti della cicloescursione pervenuti, che vi proponiamo.
Domenica 13 Aprile alle 6.30 un gruppo di circa 50 amici si è mosso in pullman alla volta di Torino per una bella giornata in sella alle biciclette.
Qualcuno assonnato, altri già pronti a pedalare, altri ancora pronti a… …chiacchierare.
Durante il viaggio siamo stati informati di un cambio di programma per evitare di incrociarci con i partecipanti ad una maratona che si svolgeva sullo stesso percorso con arrivo a Stupinigi. Uno di noi ha poi saputo, da un amico che vi ha partecipato, che si trattava di un gruppetto di solo 6000 corridori.
Il cambiamento non ha comunque mutato lo spirito del nostro gruppo che, arrivato a Torino, ha subito inforcato le biciclette e, condotto dalle nostre brave e belle guide, è partito alla scoperta delle bellezze lungo il Po.
Un piccolo gruppo di “non pedalatori” ha optato per un’escursione alla Basilica di Superga con la storica funicolare ma di questo vi narrerò più avanti.
Poco dopo la partenza una prima sosta per vedere, solo dall’esterno perché c’era in corso la Santa Messa, la Chiesa della Gran Madre dalla cui scalinata si vede benissimo Piazza Vittorio ed in fondo al viale si scorge Piazza Castello.
Ripartiamo per arrivare, lungo una delle tante ciclabili torinesi (che l’amministrazione ha intenzione di terminare ed unire utilizzando i soldi delle contravvenzioni elevate agli automobilisti indisciplinati), ad un “villaggio” in stile cinquecentesco costruito però nel 1800; anche qui siamo rimasti affascinati da quello che ci circondava.
Usciti dal villaggio in sella ai nostri cavalli d’acciaio abbiamo ripreso a pedalare in mezzo alla natura sulle rive del Po per arrivare a San Mauro Torinese, meta del nostro giro, dove abbiamo pranzato osservando qualche anatra ed airone sul fiume.
Rifocillati e riposati siamo ripartiti lungo le ciclabili sull’altra sponda del Po per rientrare a Torino.
Fermata d’obbligo in Piazza Castello e Piazza Carignano per poi gustare un buon gelato.
Ultima tappa: la riconsegna delle biciclette, un saluto alle nostre guide che si sono concesse per una foto con gli organizzatori Avio e Gianni oltre a Mauro, “l’uomo col portafoglio”.
Il piccolo gruppo che ha optato per la visita alla Basilica di Superga ha raggiunto la partenza della storica funicolare che li ha portati proprio davanti ad uno dei luoghi simbolo delle grandi tragedie del mondo sportivo.
Hanno visitato la Basilica salendo, lungo una scala a chiocciola di circa 130 gradini, fino alla parte alta della cupola da dove si gode un panorama stupendo.
Dopo essersi concessi una meritata pausa pranzo hanno continuato il loro giro visitando il punto, mai ricostruito, dove cadde l’aereo del Grande Torino e passando davanti alla lapide che ricorda i calciatori scomparsi dove, con piacere, hanno trovato il segno di un grande fairplay sportivo; alcune sciarpe di altre squadre calcistiche i cui tifosi dimostrano, con messaggi scritti su fogli o altro, la loro vicinanza al Torino a prescindere da ogni rivalità calcistica.
Ci siamo ritrovati tutti al pullman per il rientro a casa, ognuno con lo zaino vuoto di cibi e bevande ma pieno di soddisfazione per la bella giornata passata in compagnia.
L’importanza di poter contare su un “PIANO B” (2° racconto)
Talvolta, le soluzioni di ripiego si rivelano altrettanto valide di quelle di prima scelta: i partecipanti alla gita cicloescursionistica del 13 aprile (ben 52, di cui 28 donne, un ragazzo ed un bambino) hanno potuto constatare la veridicità della suddetta affermazione.
Infatti, poco dopo la partenza in pullman verso Torino, Gianni, uno degli organizzatori, ha comunicato che la meta prefissata (Stupinigi) doveva essere cambiata, in quanto punto di arrivo di una maratona che avrebbe reso impossibile il percorso. Qualche mugugno di delusione è stato inevitabile; molti pregustavano da giorni la visita della palazzina di caccia dei Savoia, oltre al giro del grande parco. Le successive rassicurazioni che la gita sarebbe stata comunque interessante, con un accento spiccato su aspetti sia naturalistici, sia storici (e con un risparmio di qualche chilometro) hanno rasserenato gli animi.
Lasciato il pullman alla fine di Corso Vittorio, il gruppo si è diretto in via della Rocca a prelevare le biciclette, accolto da due ragazze del tour operator “Due ruote nel vento”, accompagnatrici e guide per tutto il giorno. Da sottolineare che a Torino gli escursionisti, soci in maggioranza della sezione di Verbania, ma con l’aggiunta di gravellonesi e stresiani, sono stati raggiunti da una coppia torinese, curiosa di ripercorrere vie note, con interesse rinnovato dall’utilizzo della bici e dalla numerosa compagnia, in parte amica di vecchia data .
La lunga fila di ciclisti si è diretta verso il Parco del Valentino, ammirando le ricostruzioni ottocentesche del borgo medievale e del castello. Il cielo grigio non influenzava minimamente l’umore del gruppo. Pedalando lungo il Po, si è arrivati al ponte Valbis che ha permesso il passaggio sulla riva opposta del grande fiume, avanzando fino ai piedi della chiesa della Gran Madre, con davanti una scalinata dalla cui sommità si gode il panorama della zona centrale di Torino. Dopo una breve sosta, le pedalate sono riprese, sempre sul Lungopo, in direzione Casale, su piste ciclabili serpeggianti tra zone verdi, punteggiate da alberi in fiore. Intanto il cielo si andava schiarendo e all’arrivo a San Mauro, dopo il passaggio ai piedi della collina di Superga, era completamente sereno. Consumato il pranzo al sacco sotto pergolati di glicine, gli escursionisti hanno ripreso il loro percorso. Attraversato un vecchio ponte a diverse arcate, si sono diretti verso un canale, la cui escavazione ha formato un’isoletta, nei pressi della Bertolla, conosciuta in passato come borgata delle lavandaie.
Alla fine del canale, si è transitati lungo la Dora Riparia, fino al Parco della Colletta, un’altra delle zone verdi che hanno modificato l’aspetto di una città per decenni considerata a vocazione industriale, soffocata da un traffico che appannava la bellezza di monumenti, testimoni di una storia prestigiosa: colonia romana fin dal I sec. a.C. , capitale dei domini dei Savoia dal XVI sec. e poi del regno d’Italia nel XIX. Ormai il centro, libero dalle auto, era vicino; dai Giardini Reali il gruppo ha raggiunto in successione piazza Castello, via Roma, piazza san Carlo, piazza Carignano e poi piazza Carlo Alberto. Nella vicina via Cesare Battisti, la giornata è stata degnamente coronata dalla degustazione in una gelateria “speciale”, sia per l’eccellenza del prodotto, sia per la particolarità della sua uscita laterale direttamente sulla Galleria Subalpina.
Insomma, natura, paesaggio, arte, cultura e buona compagnia hanno concorso efficacemente alla riuscita di una gita “inaspettata”. E Stupinigi? Niente paura, sarà per un’altra volta!!
Le foto delle escursioni a Torino e lungo Po e Basilica di Superga