Salita dalla Valrossa, partenza da Riale; Difficoltà: 2,3 – E1; Dislivello: m 1.230.
Il calendario delle attività sezionali prevedeva per il 12 marzo un'escursione sci alpinistica ambiziosa: il Cristallina dalla val Bedretto. Tra passi da scendere e colli risalire sono quasi 1.700 m di dislivello, su pendii ripidi e su terreno impegnativo. A causa però delle recenti nevicate accompagnate da forte vento, abbiamo dovuto limitare l'obbiettivo, anche perché il bollettino valanghe sconsigliava in modo perentorio gite con le pendenze, la quota e l'esposizione della nostra meta.
Domenica mattina ci siamo così trovati in 12 diretti alla più vicina val Formazza: destinazione Punta di Valrossa. La presenza di qualche socio proveniente da altre Sezioni, come al solito ci riempie di soddisfazione.
Arrivati a Riale una prima sorpresa: oltre a un nutrito gruppo di allievi ed istruttori della Scuola di Villadossola diretti al Corno Mutt per il loro 38° corso di sci alpinismo (e con l'occasione rinnoviamo i nostri auguri per i 50 anni della scuola d'alpinismo di Villadossola), ecco anche 105! (centocinque) allievi ed istruttori della scuola SUCAI di Torino (la sottosezione universitaria del CAI Torino). Per il loro corso di sci alpinismo SA1 avevano infatti scelto la val Formazza e in particolare … la punta di Valrossa.
Così, in modo un po' disordinato e caotico siamo partiti, in contemporanea, verso il rifugio Maria Luisa a gruppi di 10-15, intervallati gli uni dagli altri solo poche decine di metri. Mai visti tanti giovani (è una sottosezione universitaria) e tante ragazze risalire con le pelli le nostre valli. Salendo, durante le soste, per alcuni di noi è stata l'occasione di scambiare qualche impressione. Siamo così venuti a sapere che il giorno prima erano al Devero e che hanno dormito a Baveno (Baveno? Forse volevi dire Baceno! ah. Si in effetti… Baceno...) occupando tutti i posti letto del paese!
La salita di tutti si è conclusa al Passo di Valrossa (2886 m); domenica nemmeno un istruttore si è avventurato sugli ultimi, ben poco invitanti, metri di cresta rocciosa tant'è che alcuni considerano terminata al passo la meta sci alpinistica.
La discesa non si può certo dire che sia avvenuta su neve “intonsa”; ma gli spazi per fare qualche buona curva si sono comunque trovati. Inoltre, come per ogni gita formazzina che si rispetti, non ci siamo risparmiati anche un bel tratto a spinta.
Prima di affrontare la discesa lungo i pendii che portano direttamente a Riale, abbiamo recuperato un po di energie con un bel boccale in rifugio e con l'occasione abbiamo fatto la conta per la due giorni di aprile in Valgrisenche (bisogna prenotare a breve il rifugio): chi fosse interessato si faccia subito vivo!