Anche quest'anno la nostra Sezione è riuscita a portare a termine un'uscita scialpinistica di due giorni; visto il gradimento dell'esperienza dell'anno scorso, abbiamo pensato di riproporre un' escursione che ricalcava per periodo, luoghi e difficoltà la gita in Valgrisenche del 2017.
Quest'anno la meta stabilita era la Punta Calabre (o Pointe de Bazel per i francesi), sempre in Valle d’Aosta, alla testata della val di Rhêmes. Si tratta di un classico (e lungo) itinerario primaverile che parte poco oltre il capoluogo della valle, Rhêmes Notre-Dames, a circa 1.750 m di quota per arrivare ai 3.445 della cima passando per il rifugio Benevolo a 2.285.
Come sempre per queste escursioni, l'adesione è stata “al limite” per le disponibilità di pernottamento: abbiamo partecipato infatti in 16 occupando una buona parte di rifugio (con orgoglio registriamo la massiccia presenza di scialpiniste, che hanno rappresentato un 1/3 dei partecipanti).
Il primo giorno quindi salita al rifugio con poco più' di 550 m di dislivello ma … con 3 ore abbondanti di marcia e uno sviluppo pari a quello del giorno seguente ma che prevedeva un dislivello doppio! Ma si sa, le gite primaverili sono così: lunghe, faticose ma che riempiono la giornata intera.
Al mattino della domenica partenza alle prime luci dell'alba, dopo un'ora e mezza circa siamo sul primo dei due ghiacciai da attraversare: il ghiacciaio di Tsanteleina che costeggia la parete Est della Granta Parei. Successivamente arriviamo al circo glaciale di Soches e da lì in un'ora circa di salita raggiungiamo la cima.
La discesa risente delle condizioni meteorologiche di quei giorni, con un caldo impressionante e un rigelo notturno solo alle quote elevate. Ma, si sa, fare 1.700 m di dislivello in discesa sugli sci a fine aprile significa trovare neve di tutti i tipi: partiamo con la crosta, e arriviamo a Rhêmes con un metro abbondante di neve completamente fradicia.
Poco importa, due giorni di “grande” scialpinismo in un ambiente di alta montagna al cospetto di pareti impressionanti come la Granta Parei e con una compagnia affiatata e amichevole. Questo è quello che conta, l'essenza dell'andare in montagna.
Alla fine, da parte di tutti, un arrivederci al prossimo anno.