Primi cenni di ripresa.
La seconda escursione della stagione 2021 del CAI Verbano propone un itinerario di prossimità, ma insolito: un giro ad anello per raggiungere il rifugio del Pian Cavallone, da poco riaperto.
Da Cappella Porta, una bella mulattiera, sostenuta a tratti da muri in pietra a secco, si inoltra nella faggeta, offrendo un belvedere sulla valle del Nivia e su Steppio, meta intermedia del nostro itinerario, dalla parte opposta della valle.
Il percorso prosegue a mezza costa, con un piacevole susseguirsi di brevi salite e discese e alcuni guadi, attraversando diversi curt, abbandonati e ormai avvolti dal bosco.
I ruderi e i residui lembi di prato, rischiarati dalla luce che filtra attraverso il bosco, ci lasciano intuire la vita che un tempo qui pulsava; una vita faticosa, certo, che però aveva creato paesaggi armoniosi, ormai sempre più rari. Uno degli ultimi esempi è offerto da Steppio che, grazie alle cure e alla passione di Maurizio, offre alla nostra vista i suoi prati verdeggianti, punteggiati di bianchi narcisi e illuminati dal primo sole della giornata.
Lo sguardo volge verso il Pian Cavallone.
Steppio, insieme a Pechi, il curt che lo precede lungo il percorso, è stato, negli anni dell’ultima guerra, una delle basi dei gruppi di partigiani della Valle Intrasca e noi li ricordiamo, riprendendo alcune testimonianze di Nino Chiovini.
Uscendo da Steppio, una volpe, sorpresa dal nostro arrivo, cerca rifugio tra i ruderi di una baita.
Giunti alla cappella sopra Gabbio, il sentiero incrocia quello che sale a La Piazza e poi, passando per Sunfai, conduce al Pian Cavallone; qualche baita aperta, qualche saluto e poi si prosegue. A mezzogiorno ci fermiamo, uniti in un momento di raccoglimento dedicato alle vittime del Mottarone.
Un ultimo tratto e siamo al Pian Cavallone, dove le tavole apparecchiate all’aperto ci ricordano che è giunta l’ora del pranzo; Lorenza cerca di accontentare tutti, compatibilmente con le limitazioni ancora in vigore.
Dal rifugio, una veloce discesa nel bosco ci riporta a Cappella Porta: l’anello si chiude.
Alla prossima.
Camilla