L’appuntamento è alle 6 del mattino al Piazzale del cimitero di Suna. Siamo soltanto in otto, non ci scoraggiamo e alle 6,05 partiamo alla volta di Alagna. Ad Alagna arriviamo alle 8,30 anziché alle 7,30 in quanto al Passo della Colma per via di un Rally automobilistico veniamo fermati e invitati a tornare indietro. Nulla sono servite le nostre lagnanze, spiegando agli addetti al traffico, che lungo la strada non abbiamo trovato nessun avviso di strada riservata al Rally da … a….. Demoralizzati e furenti come non mai decidiamo, per non rovinarci la giornata, di ritornare sui nostri passi. Scendiamo di nuovo fino a riprendere la Cremosina e seguiamo le indicazioni Borgosesia – Varallo – Alagna. Ad Alagna troviamo tempo bello che ci fa dimenticare il brutto inconveniente. Prendiamo la cabinovia alle 8.45 per Pianalunga. Alle 9,00 iniziamo a camminare. La Val d’Olen molto bella e tutta in fiore ci mette ancora di più di buon umore, essa è percorsa dal torrente Olen che origina dalla Alekufer o frana di Olen e che affluisce nel Sesia. A metà percorso ci guardiamo, qualcuno esclama: “ E’ vero, siamo soltanto in otto e le lunghe file, che di solito il CAI Verbano produce, oggi non ci sono, pazienza… non sempre le ciambelle riescono con il buco”. Mentre saliamo ci soffermiamo ad ammirare, alle nostre spalle, il Tagliaferro ( 2964 m.) e il Corno del Mud (2802 m.). Davanti a noi, se ci guardiamo intorno, sono poche le punte che svettano sul perimetro della Valle, queste le più rilevanti: il Monte Torru, il Corno Rosso (2728 m.) e il Corno del Camoscio (3025 m.) bellissimo belvedere sul Rosa. Un tempo, prima dell’impianto della funivia, la Valsesia era la porta d’accesso più frequentata per salire alle vette del Monte Rosa. Lungo il cammino anche se siamo in pochi parliamo della bellezza della natura e del lungo giro che ci attende. Le macchine fotografiche impazienti vogliono portare a casa l’incanto della Val d’Olen e se qualcuno si attarda a fotografare lo aspettiamo e compatti riprendiamo il cammino.
Intanto dopo 3 ore di cammino intravediamo verso il cielo, quasi sospeso nell’aria, il Rifugio città di Vigevano, a 2864 m, un tempo chiamato albergo Stolemberg - Grober passato di proprietà della Sezione CAI di Vigevano nel 1947.
La bella giornata e il panorama ci rendono euforici spingendoci oltre il Rifugio Vigevano che era la nostra meta e visto e considerato, che abbiamo ancora tante ore di luce a disposizione, decidiamo di proseguire per il Corno del Camoscio attraverso il Passo d’Olen. Qui il panorama diventa superbo, davanti a noi limpide le vette della Giordani, della Vincent, il Lyscamm, la Parrot e la Punta Gnifetti con la Capanna Margherita. In lontananza a nord - ovest il Castore e Polluce con la Valle di Gressoney. Soddisfatti di tanta bellezza ritorniamo sui nostri passi e andiamo a pranzo sotto un bel sole caldo sulla bella e comoda struttura in legno davanti al Rifugio Vigevano. Dopo circa un’ora di sosta pranzo a malincuore, zaini in spalla, riprendiamo il cammino per il Passo Foric per poi discendere lungo il torrente omonimo contornato di prati in fiore fino all’Alpe Pianmisura e subito dopo lungo la Val d’Otro fino ad Alagna. In totale faremo, in discesa, ca. 1800 m. La magnifica Val d’Otro a forma quasi triangolare, solcata dal torrente Otro che sfocia nel Sesia, ci incanta per la bellezza e la grandiosità del paesaggio. Abbiamo visitato Scarpia, Dorf e Otro che con le loro case in legno offrono una perfetta immagine delle abitazioni Walser e lasciano il segno per come sono curate e ordinate. Complimenti agli abitanti di questi paesi.
Anche qui lasciamo a malincuore questi luoghi, ma dobbiamo andare altrimenti si fa notte. Bella gita, bella compagnia grazie a tutti e alla prossima!