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Verbania ore 6, partenza, diretti inizialmente a Finale Ligure. Lungo l'autostrada altri amici si uniscono a noi. Siamo in ventuno, una bella e numerosa comitiva, con la piacevole presenza di cinque "ragazze", tutti motivati e curiosi di partecipare alla primaIl CAI Verbano alla 'Via Ferrata degli Artisti': il gruppo alla partenza ferrata in agenda del CAI Verbano.
Irrinunciabile sosta in autogrill per un caffè, dove alcuni di noi, per provare nuove sensazioni l'hanno preferito al gusto di menta.
Dopo un breve letargo - autisti ovviamente esclusi - ci ritroviamo all'uscita autostradale di Finale. Ci dirigiamo verso Magliolo nel cui territorio è stata realizzata la "Ferrata degli Artisti". Gianni che conosce bene il percorso fa da battistrada e in men che non si dica, dopo una quantità impressionante di curve, un tragitto quasi valgrandino in Val Maremola e un tratto di sterrato in buone condizioni, ci fermiamo al parcheggio e ci attrezziamo.
Il CAI Verbano alla 'Via Ferrata degli Artisti': l'inizio della ferrata subito verticale ed espostoProseguiamo a piedi lungo la strada forestale e successivamente su un sentiero ripido nel bosco fino ad arrivare all'attacco della ferrata, il tutto in poco più di mezz'ora. Ultimi controlli all'attrezzatura (c'è chi per la gioia se l'era infilata al contrario) e via: sono le 10 e 10.
La Ferrata degli Artisti è un percorso molto ben attrezzato e in ottime condizioni, classificata di medio-alta difficoltà che si sviluppa lungo la parete rocciosa della Costa dei Balzi Rossi, così chiamata per l'evidente presenza di rocce di tonalità cromatiche rossastre. La realizzazione tecnica  è stata eseguita dalla Cooperativa Guide Alpi Marittime su  progetto finanziato dall’amministrazione comunale di Magliolo. Presenta un dislivello di circa 650 m - più i saliscendi - fino alla quota di 1310 m, culmine della cresta est del Bric dell'Agnellino.  L'ascensione è molto facilitata dalla costante e Il CAI Verbano alla 'Via Ferrata degli Artisti': la salita al primo torrioneravvicinata presenza di staffe a U, efficaci  prese per le mani e comodi gradini per i piedi. La sicurezza è fornita da un cavo di acciaio in ottime condizioni, ben ancorato e con frazionamenti sempre adeguati.
L'inizio è subito verticale ed esposto, tipico delle ferrate di questa difficoltà, metodo spesso adottato dai progettisti per mettere sull'avviso chi non è sufficientemente fornito della necessaria preparazione psico-fisica per affrontare esposizione, strapiombi e fatica.
La salita continua con un traverso sulla destra piuttosto esposto, supera un piccolo spigolo fino ad una serie roccette che affrontiamo con facilità.
Dopo un breve tratto su sentiero raggiungiamo una forcella alla base di un torrione che risaliamo su spigolo molto verticale giungendo su un terrazzo. Da qui una serie continua di salti, roccette, piccole creste fino ad un nuovo torrione, più grande, che aggiriamo sulla destra ed ecco una nuova forcella dalla quale ci alziamo su un crinale alquanto esposto. Il CAI Verbano alla 'Via Ferrata degli Artisti': l'attraversamento del ponte tibetanoIl panorama sulla valle e verso il mare è stupendo, anche se ancora per poco, perché il cielo si sta sempre più rannuvolando.
Finalmente dalla cresta si vede l'arditissimo ponte tibetano che i primi arrivati, uno per volta, hanno già iniziato a percorrere per portarsi sulla parete opposta. La vista del ponte dall'alto è alquanto ...suggestiva!
Il ponte oltrepassa una profonda gola, è lungo poco più di 40 m e conta 94 pioli. E' molto ben ancorato ed ha una struttura robusta che infonde sicurezza. L'attraversamento viene fatto con attenzione e piuttosto lentamente per evitare inutili oscillazioni e l'emozione di sentirsi sospesi ad una cinquantina di metri di altezza sul vuoto è esaltante.

Il CAI Verbano alla 'Via Ferrata degli Artisti': il traverso sul paretone dopo il ponte tibetano Dopo il ponte ecco la parte più bella della ferrata: un bel paretone a piombo che superiamo con un traverso sulla sinistra a cui segue un lungo e molto aereo spigolo verticale.
Giungiamo così ad un terrazzo e con un susseguirsi di salti sempre meno esposti arriviamo ad un largo pianoro dove si può ammirare da vicino una delle opere di pittura acrobatica dell'artista Mario Nebiolo, medico, scalatore, pittore per passione (da qui ferrata "degli Artisti"). Una decina di minuti di sosta, ultime pareti ed ultime creste ed eccoci al termine dell'ascensione sul punto più alto della Costa dei Balzi Rossi. Sono le 13.40.
Il CAI Verbano alla 'Via Ferrata degli Artisti': la risalita dello spigolo dopo il traversoTre ore e mezza in tutto, un buon tempo, considerato che il notevole numero di escursionisti ha talvolta generato qualche coda: piuttosto prolungata quella formatasi all'attraversamento del ponte tibetano.
Ormai il tempo si è un po' guastato e le nuvole ci impediscono di godere della vista sulla valle sottostante e sul mare più lontano, panorama che comunque ognuno intimamente inventa nella propria fantasia. 
Ci copriamo - fa un po' freddo - e ingoiamo qualcosa.
La discesa avviene dapprima lungo un ripido canalone, attrezzato con cavi metallici e qualche staffa, tratto non difficile che va comunque affrontato con attenzione. Il sentiero entra quindi in un bel bosco di faggi, che attraversiamo verso destra, fino ad un pulpito panoramico sulla valle; da qui scendiamo decisamente con continui tornanti fino alla sterrata che ci riporta al posteggio. Dalla cima un'ora e trenta.
Escursione molto ben riuscita, senza il benché minimo problema, la prima di una serie di altre ferrate già proposte per il calendario escursionistico dell'anno prossimo.
Il CAI Verbano alla 'Via Ferrata degli Artisti': la pittura acrobatica dell'artista Mario NebioloOra c'è chi, preso dai morsi della fame, sogna di sedersi ad un tavolo apparecchiato, chi invece di immergersi nelle acque del Mar Ligure, chi viceversa per impegni deve rientrare. 
Ci dirigiamo verso Pietra Ligure, dove arriviamo attorno alle 16.30 e scopriamo che a quell'ora e a stagione turistica ormai alle porte, i bei ristorantini sul mare per una mangiata di pesce non sono più pronti ad accoglierci. Quindi tutti in spiaggia dove i più valorosi si mettono in costume e affrontano acque marine un poco mosse.
Breve bagno, non senza risvolti comici: due esperti nuotatori, tali Gianni e Marcello, in un mare dove lo spazio non manca, nuotando su rotte confluenti, purtroppo non parallele, portano le proprie intelligenze ad un deciso e sonoro contatto.
Ripartiamo con l'intenzione di una sosta in autogrill per riempire un buco nello stomaco sempre più cavernoso, ma, da consumati autisti, nel giro di pochi chilometri, riusciamo a disperderci tutti. Chi scrive ed altri quattro riescono a rimanere uniti - l'abitacolo circoscritto dell'auto e le portiere chiuse hanno fatto miracoli -; in seguito ci fermiamo per un trancio di pizza  e così non moriamo di fame. Torniamo a Verbania che è già buio.
Un caloroso grazie alla prudente e sempre sicura guida di Massimo ed alla impegnata e sempre costante attenzione in retroguardia di Franco ed Enrico.

Le foto delll'escursione