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Lungo la “Via Cadorna” in dolce salita con vista panoramica sulla piana del Toce ed i nostri laghi e poi percorrendo i sentieri degli alpeggi bassi: La Cuna, la Solitudine, La Capanna Legnano, Pogalti, Trenghi ... nomi di alpeggi con case oggi ristrutturate o costruite, un tempo case antiche con fienili e stalle …
Si riparte … Il CAI Verbano riparte dopo la “ferma” per il Corona virus.
È la seconda escursione, quella di oggi è sugli alpeggi di Ornavasso, versante al di qua del Santuario del Boden come Luigi ed io, accompagnatori ornavassesi indichiamo ai primi arrivati al luogo di ritrovo, Piazza XXIV maggio, piazza delle scuole.
Saremo in 11, ci conosciamo quasi tutti, per qualcuno, oltre la riscoperta di sentieri, sarà l’occasione per ricordare i momenti della propria gioventù trascorsi in qualche baita. Lasciamo le auto sul piazzale della Cava, infiliamo scarponi, bastoncini in mano e via, si inizia. Luigi inizia raccontare, a distanza lo vedo indicare la casa del figlio, tutta ecologica, in mezzo a boschi.

CAI Verbano - Alpeggi del versante est delle montagne di Ornavasso: la città di Ornavasso CAI Verbano - Alpeggi del versante est delle montagne di Ornavasso: alpeggio fiorito

Un torrente, una cascatella ed imbocchiamo la Via Cadorna ben indicata. Si sale dolcemente, cercando di tenere la dovuta distanza, un po' all’ombra, un po' al sole. Muri a secco ben tenuti, nessun cedimento, un lavoro d’altri tempi, ingegneria pura. È il proseguo della via che parte da Migiandone, dal Cannone come diciamo noi Ornavassesi, sale a tornanti dolcemente. Ci fermiamo ad osservare la Piana del fiume Toce, laggiù i laghi, a sinistra l’Ossola, di fronte i Corni di Nibbio. Luigi sa tante cose, è un girovago delle montagne ornavassesi e non solo. Ci spiega il perché della posizione “di traverso” dei campi coltivati laggiù, i nomi dei tre giovani partigiani incisi su una piccola lapide lungo il percorso, un po' di storia … queste montagne hanno visto tanto, fughe di giovani, non sempre riuscite come ben capiamo. Ma tant'è si riparte, alpeggio la Cuna, belle case oggi aperte, è domenica. Prati tagliati di fresco, fieno ammucchiato, sosta per bere acqua fresca, salutiamo gli alpigiani, accoglienti, ammiriamo il panorama ancora una volta e si riparte in mezzo alle felci. Di nuovo il sentiero Cadorna, si sale, qualcuno ha un po' di fiatone, ma Luigi aspetta tutti; boschi di castagni, “rogol”, faggi ...Arriviamo ad una baita chiusa, all’ombra, piante di ortensia, un casettino ben tenuto dove un tempo si riponevano il formaggio, il burro e le vivande, al fresco. Ancora qualche racconto, una bevuta di acqua fresca e via. Lungo prati ormai incolti, la Solitudine, baita chiusa, proseguiamo ma presto ci fermiamo a dare indicazione ad alcuni “uomini a cavallo” per la discesa. Luigi indica una strada, non asfaltata, i cavalli sull’asfalto no, soffrirebbero.

CAI Verbano - Alpeggi del versante est delle montagne di Ornavasso: vista sui Corni di Nibbio CAI Verbano - Alpeggi del versante est delle montagne di Ornavasso: panorama verso il lago di Mergozzo e Maggiore

Di nuovo in mezzo ai boschi, frescura, un torrentello … Adagio arriviamo a tre belle baite, sul versante estremo, vista su Migiandone e valle del Toce. Splendido. Luigi è conosciuto o conosce tutti, non so, si sofferma a far due parole... D’altra parte il non salutare non sta bene!! Di nuovo un bel sentiero in piano, Ca’ D’Arola, un po’ d’asfalto, ma siamo pronti per pranzare all’Alpe Frasmatta vicino alle case e ad una bella fontana d’acqua fresca, ma un po' appartati. Ci distanziamo, il giusto, perché tra un boccone e l’altro, con Luigi, racconto un po' di storia ornavassese, o perlomeno, quanto noi ricordiamo … Don Mozzanino, i vescovi, le “faide” alpigiane!
Si riparte, saluto qualcuno che mi riconosce, qualche ricordo, un po' di tristezza. Il sentiero diventa impervio, anche in discesa si fa un po' di fatica … boschi, prati, la diga del Bach, di nuovo il sentiero, Bach di sotto, case aperte. Ortensie, prati. Una sosta vicino ad una baita e poi giù, ancora baite. Gli alpeggi sulle montagne di Ornavasso sono tanti, innumerevoli, di qualcuno ricordo il nome, alcune baite sono ormai diroccate. Un tempo si tagliava il fieno al piano e poi su all’alpeggio. Ricordo che da bambina aiutavo il nonno a far fieno, ricordo anche il carretto, il mulo, le capre. La campagna in Ornavasso era tanta, i prati sempre tagliati, il fieno nelle cascine. Arriviamo a Casalecchio (Casalecc) insediamento walser, baite ristrutturate, spiegazioni scritte...la cappella, Sant’Antonio...
Siamo arrivati, le auto sono lì. Grazie a tutti per avermi accompagnata in questa bella scoperta degli alpeggi di Ornavasso, in compagnia i ricordi sono piacevoli, condivisi …
Grazie a Luigi, per averci accompagnato anche con le parole ...
Grazie a tutti voi ... amici!

Maria Grazia

Le foto dell'escursione