Nella parte sud orientale della Sicilia tra le province di Ragusa, Siracusa e Catania.
Come ormai è consuetudine, anche quest’anno il CAI Verbano ha organizzato un bellissimo trekking: questa è stata la volta della Sicilia sud-orientale ed in particolare della zona dei Monti Iblei.
Sicilia (dal greco syk-elaia : fichi - ulivi), terra di fichi e di ulivi, ma anche incontro di popoli e civiltà e di molto altro. Quante emozioni e quante diverse sensazioni! Come è facile immaginare non tutte possono essere descritte in una breve relazione.
Abbiamo camminato sotto il sole ardente e dentro una luce che è tutta meridionale, come in viaggio dentro un passato che appartiene alla ricchezza dell’umanità intera; abbiamo percorso stretti sentieri all’interno di riserve naturali protette e in selvagge valli fluviali (cave) ricche di vegetazione lussureggiante. Abbiamo visto piante mediterranee di ogni tipo, ne abbiamo sentito il profumo, ne abbiamo ascoltato il fruscio che il vento porta con sé quando gioca con loro e ne abbiamo anche assaggiato i frutti che crescono spontanei in questa terra generosa: dolcissimi fichi, more succose, melograni, carrubi e noci.
Siamo passati accanto a mitici papiri egiziani, a cespugli di lentisco e terebinto, a tamerici e palme nane, a fichi d’India, ulivi, aranci e limoni, a piante di pistacchio, a oleandri, mirti e capperi. Abbiamo calpestato timo profumato, mentuccia, malva e finocchio selvatico. Abbiamo fotografato il giglio marino, il giallo papavero delle sabbie e persino la magica mandragola. Abbiamo visto alzarsi in volo l’airone cinerino, il Cavaliere d’Italia, la poiana e folaghe e gallinelle d’acqua nuotare e cibarsi tranquillamente.
Ci siamo avvicinati a innumerevoli necropoli scavate nella roccia calcarea e siamo entrati nel freddo umido di antiche abitazioni rupestri. Abbiamo toccato con mano testimonianze del passaggio di civiltà diverse che hanno profondamente inciso nella tradizione, nella cultura e nel carattere della fiera gente siciliana. Abbiamo visitato città antiche e osservato da vicino architetture complesse ed articolate grazie al contributo di tutte le culture che per oltre due millenni hanno lasciato segni indelebili nella bella terra di Sicilia. Greci, cartaginesi, romani, arabi, bizantini, normanni e spagnoli si sono avvicendati nel conquistare e nello stabilirsi nell’isola e i loro usi e costumi sono così entrati a far parte delle varie abitudini locali, anche quotidiane, come per esempio nella gastronomia.
Abbiamo fatto il bagno nel mare a mezzanotte, ma ci siamo anche bagnati nelle acque limpide di fiumi e in laghetti dai riflessi cangianti, frequentati, forse chissà nei tempi antichi, anche da ninfe e dei.
Ci siamo emozionati ascoltando nello scenario di un teatro greco la nostra brava e cara amica Katerina, proveniente da Creta, recitare versi di Omero, o danzare sulla riva di un mitico fiume, o innalzare canti in lingua greca antica tra le fitte fronde di un bosco che diventava così automaticamente e in modo del tutto naturale “sacro” anche e solo per noi. Le note della sua voce salivano fra i rami ed il verde delle foglie per andare a perdersi nel blu del cielo, fra luminescenze che rivelavano, per qualche istante solo a noi, il segreto della luce. Ed anche noi per qualche secondo eravamo foglie di alberi, e acqua di fiume, e aria di vento.
Abbiamo guardato al mare aperto, alla sua vastità e all’idea di infinito che inevitabilmente l’accompagna, sotto il caldo sole mediterraneo, in un paesaggio all’estremo sud dell’isola, che, per la sua essenzialità, purezza e asprezza, è stato ripreso nei dipinti di grandi artisti del Settecento e dell’Ottocento, e non solo per il senso della storia o per l’andare all’antico che il Mediterraneo include in sé, ma anche per la rappresentazione della natura del paesaggio.
Abbiamo conosciuto meglio Giuseppe, sapiente guida e generoso affabulatore, e la sua graziosa Azzurra, la simpatica Katerina e il suo sviscerato amore per la Natura ed il mito antico, e non ultimo l’amico Pasquale, impeccabile organizzatore. A tutti loro un grande e sentito ringraziamento.
Un grazie anche al carissimo Franco Rossi per il suo costante impegno e la sua “rinomata” disponibilità. Ma grazie anche a tutti noi, a tutto il gruppo dei partecipanti, per la simpatica compagnia, l’affiatamento e la solidarietà che fin dai primi momenti sono stati palpabili.
Lucia Munari
Il programma degli otto giorni di trekkinq sui Monti Iblei
La galleria fotografica degli otto giorni di trekking sui Monti Iblei