Il maltempo tiene lontano i meno audaci, ma ancora più di 50 partono da Cambiasca per l’undicesima edizione della camminata della valle Intrasca penultima escursione del CAI Verbano – Intra. La stagione escursionistica si chiuderà il 17 novembre al Colle del Ranghetto, posizionato tra la Val Strona e la Valsesia con partenza dall’Alpe Camasca.
Il 2013 porta grandi novità organizzative con l’avvento di un gruppo di giovani, coordinati da Marta, alla guida della coraggiosa comitiva. Non tralasciano, però, il loro impegno né il Pucci, né il Mario che chiudono la lunga colonna che percorre i sentieri della valle del San Giovanni, perché qualcuno non resti indietro: ma sono ancora tutti forti camminatori e il gruppo rimane compatto.
Ad Aurano Franco ricorda il Rocco, fraterno compagno di escursioni.
Rocco Olivares era un appassionato artigiano di belle ceramiche, che donava agli amici, e, quindi, ne ha lasciate anche a noi. Due anni fa fu il “piatto” artistico ceramico, ufficiale della decima camminata.
Per molti ha cominciato ad essere conosciuto quando è venuto tra noi, ma il Mino lo ricorda che veniva da più lontano. Operaio e sindacalista, con la sua compagna al cappellificio Panizza, esordiva, già negli anni ’60, con la sua presenza, discreta ma utile, nella piccola storia della nostra città.
Ciao. Rocco.
I valenti escursionisti raggiungono Ramello, quelle poche case ove abitava l’Italo Morandi, escursionista storico del nostro CAI e poi si inerpicano fino a Caprezzo. Qui la Pro Loco ci offre la “prima colazione”.
Giù di corsa fino al Punt Nivi e poi l’erta risalita fino ad Intragna, ove il Cesarino Antoniazza, gran gestore del Circolo e assessore in Comune, offre “l’antipasto”, con i suoi collaboratori ad una compagnia nella quale alcuni mostrano i primi segni della fatica. Il Vicepresidente fa il discorso ufficiale e promette, a differenza di tanti profluvi oratori di qualche suo predecessore alla dirigenza, di essere breve.
Scareno e poi Aurano, raggiunto percorrendo lo splendido rifacimento con bio-tecniche di architettura stradale montana: tronchi d’albero di arredo lungo la carrozzabile che ha sostituito in gran parte la mulattiera, perché ora raggiunge una diga per offrire “l’oro bianco” delle acque alle esauste risorse energetiche dei paesi e delle città di valle.
Il pranzo ad Aurano, al Circolo Libero Pensiero, è stato, come sempre, il clou gastronomico del percorso. L'escursione ha chiuso i suoi “fasti” con la merenda di Cambiasca che, quel Comune, offre, ogni anno, per l’arrivederci al prossimo.
Sotto la chiesa di Aurano la lapide a Don Amilcare, il parroco per 52 anni degli auranesi, il Milky dei corsivi del settimanale “il Verbano”, per i lettori della stampa diocesana.
Cosa d’altro? Basta così: cammina e cammina, ricorda e ricorda, celebra la memoria del tuo piccolo grande mondo. As vegum l’an che vegn.