Ci ritroviamo tutti o quasi alle fermate del pullman, ormai è come se fosse un appuntamento ...
L’ora è la solita, 5,00 5,30 ... volti un po’ assonnati (?), qualcuno non ha dormito, ma poco importa, ci sveglieremo strada facendo. La gita promette bene, il tempo ... speriamo.
Arrivo a Pravieux in Valsavarenche, scarponi ai piedi, zaino in spalla e via si parte in fila indiana, dopo la conta: 1,2, 3 ... 57 !! Tanti !! Marcello davanti, super attrezzato con tanto di “radiolina” e Franco ultimo, la scopa. Si sale lungo una mulattiera, dolce, che permette di poter osservare tutto quanto intorno: montagne alte, con ancora un po’ di neve, cascate e cascatelle di acqua finissima, prati e boschi, si sentono i fischi delle marmotte: siamo nel Parco del Gran Paradiso! Il cordone variopinto di persone sale, si snoda lungo i tornanti, serrato, perché Marcello è perentorio: nessuno passi davanti, aspettare gli ultimi, chi fa più fatica ... E così, prima nei boschi all’ombra e poi nella pietraia al sole, percorrendo il sentiero che ora sale abbastanza, arriviamo al Rifugio Chabod, a 2720 metri: spettacolo immenso, persone stanche, ma sorridenti, volti che trasmettono la gioia di esser lì, in mezzo alle montagne ... Sosta, panino, frutta secca e foto di gruppo, con manifesto del CAI VERBANO ben in vista! Che soddisfazione!
Ora si riparte, sempre dopo la conta, per la traversata al Rifugio Vittorio Emanuele; il sentiero scende, scende, nel pianoro, si attraversa un ponte, l’acqua scorre, freschissima: un po’ di refrigerio, il sole scalda, fin troppo! Il sentiero sale, sale, la stanchezza comincia a farsi sentire, il passo è un po’ più lento. Ma si vedono due, tre camosci, sui sassi, non scappano, le marmotte, il loro fischio, un po’ di sollievo ... ed il Gran Paradiso lì, con i suoi nevai e le tracce dei temerari che stanno scendendo o salendo.
Dopo qualche sosta, eccoci al Rifugio Vittorio Emanuele a metri 2700, guidati da Renato; Marcello è rimasto indietro ad aspettare gli ultimi; il rifugio è gremito, sosta, frutta secca, acqua e bevande energetiche; ci guardiamo intorno, gli occhi e la mente si riempiono di tutto questo ben di.. Dio!
Si riparte, dopo la conta, ci aspetta ancora la discesa, forse un’ora e mezza di cammino; il passo è un po’ più svelto, il gruppo un po’ meno serrato, il cordone si è spezzato in più punti, ma poco importa! Marcello là avanti e Franco là indietro, nel mezzo Franco 2 e Gianni, una sicurezza solo a vederli.
Arriviamo al pullman, le gambe vanno da sole, ormai ... Si riparte per Verbania, aspettando la prossima gita.
Mariagrazia