”…L’escursione è in Canton Ticino (CH), nella bellissima Vallemaggia e precisamente nella laterale Val Bavona. Nel punto in cui la Valle Maggia si divide nelle valli Bavona e Lavizzara si trova Bignasco.
Il sentiero della transumanza è stato utile a portare uomini e bestie agli alpeggi, sono stati spesso scavati nella roccia enormi massi di derivazione glaciale e probabilmente susseguenti a frane e valanghe, usati come “orti pensili” vista la scarsità di terreno coltivabile. Capillare è la presenza di testimonianze di fede : oratori , cappellette ed affreschi si incontrano ovunque e sono sovente di pregevole fattura…”
Già leggendo queste parole ho immaginato che la giornata sarebbe stata alquanto interessante, aggiungendoci poi il poco dislivello e la difficoltà T … è alla mia “portata”.
Ritrovo a Verbania Intra, ore 8.00 partenza, naturalmente siamo in tanti anche oggi, cicaleccio continuo, ritrovo anche Pieranna e Franco dopo un lungo inverno. Il presidente - Franco Rossi - solerte come sempre, prova a far la conta, 32 no 33, ma tant’è, dopo esserci ben distribuiti per l’utilizzo di meno automobili possibili, si parte per la Svizzera !! La giornata è splendida, il sole caldo, osservo il Lago Maggiore, le case sulla riva e non, giardini fioriti di azalee multicolori, le piante splendenti, di un bel verde novello.
La primavera incanta… Dopo un paio di soste per ricompattare la colonna di automobili, entriamo in Val Maggia : prati, l’erba già alta, pronta per il taglio, il fiume impetuoso, di questi tempi ricco di acque spumeggianti…. Lasciamo le auto a Bignasco e scarponi ai pieni ci incamminiamo lungo il sentiero della transumanza, largo, morbido, in mezzo ai boschi, castagni dai tronchi grossi e contorti, i rami che si allungano verso il sole. Sosta in uno spiazzo, a ricompattare il gruppo, un sorso d’acqua, davanti a noi sullo sfondo alte montagne, al centro il Basodino, con il suo bel nevaio, la Valle Formazza è al di là … Si prosegue sul sentiero e poi brevemente lungo la strada asfaltata … una striscia bianca di vernice attraversa la strada segno di confine tra la Val Bavona e la Valle Maggia. Precisi gli amici Svizzeri!
Riprendiamo il sentiero in Val Bavona, lasciando la Val Maggia, qualche gradino di pietra, ben fatto, alla nostra destra grossi macigni, e poi un prato, uno spiazzo: incuneati sotto un grosso masso gli splui, ricoveri per il bestiame, capre o mucche, stalle buie ma asciutte, una mangiatoia e poi, sopra grossi macigni prati pensili, un tempo erano anche campicelli di segale o patate, voluti ed indispensabili ai pastori, preservati dalle capre, raggiungibili da gradini irti di pietra … Cartelli con le spiegazioni di quanto i nostri osservano meravigliati e le indicazioni dei sentieri. La Valle Bavona è lunga, stretta, incuneata tra rocce alte, verticali, ed il fiume: è sorprendente il lavoro dell’uomo, lo si vede lungo il sentiero ben costruito adatto al passaggio del bestiame, negli anfratti costruiti sotto grossi macigni a far da tetto, semplici abitazioni o ripari, con muri a secco, qualcuno con tetti di piode, ripari per la legna, il fieno e lo strame per le bestie. Un forno, anch’esso sotto un anfratto, per la cottura del pane e focacce di farina di castagne… Fuori nella roccia un mortaio - la pila - dove venivano frantumati segale e castagne. Proseguiamo lungo il sentiero, in mezzo a boschi di castagni enormi; i loro tronchi bellissimi contorti, quasi aggrovigliati, alcuni rami secchi, altri si allungano sino ad intrecciarsi con altri rami. Attraversiamo un gruppo di case, il sentiero in mezzo a due muri, il giallo dei fiori risalta a meraviglia nel verde novello dei prati. Un gruppo di case, ci fermiamo, un sorso d’acqua, un glicine fiorito sale ad abbracciare un balcone di legno, al mie spalle un orticello con salvia , maggiorana , rosmarino…
Meraviglia ed il sole scalda. La chiesa, un piccolo campanile, la campana. La fontana di pietra, lo zampillo dell’acqua fresca ….
Lungo il sentiero ancora una cappelletta con il dipinto della Madonna, un vasetto di vetro con fiori, testimonianza di fede. Ancora un paese, splendide case di sasso, glicini e gerani e la chiesa con campanile e campana. Guardo dai vetri, l’altare, il tabernacolo, sedie di legno, una muta preghiera… Proseguiamo sull’asfalto, ma è ora di pranzo: attraversiamo una passerella di ferro sul fiume Bavona, balla un po', siamo in tanti, ci sediamo lungo gli argini, in ordine sparso, un panino, un frutto osservo la cartina che il presidente Franco R. ci ha dato all’inizio dell’escursione. Bella camminata: Bignasco, Mondada, Fontana Sabbione per poi arrivare a Foroglio, con la sua cascata di acque bianchissime. Arriveremo… qualcuno stanco prende il postale. Si riparte, rinfocillati … Il sentiero sale dolcemente ripido, troviamo ancora anfratti sotto grossi macigni, una lunga mangiatoia, una stalla con muri a secco sotto una roccia sporgente. Lavori d’altri tempi, immani, quasi indistruttibili, comunque ben tenuti a testimonianza della capacità dell’uomo.
Arriviamo a Foroglio, la cascata è lì, vicinissima, le sue acque bianchissime cadono a precipizio, frastuono rumoroso, in mille goccioline di acqua che sembrano polvere… Saliamo ancora, il sentiero tra le case prima, tra i boschi poi.. ripido, umido, con qualche catena a protezione… La cascata è ancora più vicina, frastornante, le piccole gocce a bagnarci, ma non importa lo spettacolo è bellissimo.
L’arcobaleno ad attraversare le sponde, due arcobaleni, d’altra parte le nuvole d’acqua sono tante..
Speriamo nelle fotografie di Massimo: come sempre saranno splendide, numerose, a descrizione delle meraviglie della giornata.
Sosta nel paese, un boccone al sole, seduta su un masso con Enrica, Lucia e Carletta, sento il vociare degli altri amici, Franco ricorda il tempo… E’ ora di partire, sul postale, puntualissimo, naturalmente…
Uno sguardo alla cascata, spettacolo immenso, al paese, le case abbarbicate, quasi una sull’altra, ora è all’ombra, ma è pur sempre bello… Si scende, giù e poi giù, alle auto saluto tutti, un gran bel ritrovarsi come tutte le volte, baci ed abbracci, appuntamento a domenica prossima, forse…
Domani riprenderò il lavoro, forse un po' stanca, ma con il … fardello più leggero.
Grazie a Franco R. e Carla, splendide persone
ai sempre e soliti amici Carletta, Enrica, Lucia, Massimo, Alberto, Elvio, Franco e Pieranna, Renata,….
Grazie a tutti, per le ore di oggi e per quelle che verranno,
Maria Grazia