25 agosto: come d’abitudine di buon mattino ci ritroviamo alle diverse fermate previste lungo il tragitto: destinazione Valle d’Aosta e precisamente Grisenche capoluogo della Val Grisenche.
Siamo in 22 e tutti motivati a trascorrere due giorni di cammino; la meteo annuncia qualche pioggerella in serata, ma ci confortano le previsioni di domani con un ampio soleggiamento.
Giunti a Grisenche inizia il nostro cammino verso il rifugio Bezzi. Ci attendono quasi quattro ore di cammino. Percorriamo una lunga marcia di avvicinamento costeggiando il fianco sinistro della diga di Beauregard per raggiungere Truche dove una pausa ci consente di mangiare un boccone. Ci aspettano ancora 500 metri di dislivello e alcuni chilometri di cammino, ma passo dopo passo arriviamo al rifugio Bezzi poco prima della pioggia. Ormai siamo al coperto e possiamo prendere posto per la notte.
Il pomeriggio trascorre rapidamente e alle 19 viene servita un’ottima cena. Da buon corista chiedo gentilmente al custode se possiamo cantare e fino a che ora; la risposta è ovvia, “certamente e fino alle 22”. La serata prosegue quindi con le nostre voci che portano allegria in tutto il rifugio; alcuni francesi/e si trasferiscono nel nostro locale e cercano, nelle nostre pause, di alternare i loro canti. Il gestore, entusiasta della nostra prestazione, arriva portando parecchi bicchierini e ci offre una bottiglia di genepì; rincuorati da questo omaggio proseguiamo fino alle 22 quando intoniamo, come da abitudine, l’ultimo canto, quello del silenzio fuori ordinanza.
26 agosto: il programma prevede la colazione alle 7, ma già alle 6 un gran via vai sveglia anche chi vorrebbe continuare a sognare. Alle 7.30 come previsto ci mettiamo in movimento. La giornata si annuncia fredda ma splendida, durante la notte una leggera spruzzata di neve ha ricoperto i fianchi della montagna. Saliamo lungo il versante destro della valle verso il Col Bassac Derè; di fronte a noi si estende dapprima il Glacier de Vaudet seguito dal Glacier de Gliaretta; ho percorso questo itinerario 9 anni fa e sono impressionato dal ridimensionamento di questi ghiacciai, veramente ovunque sulle alpi si riscontra questo fenomeno. Alle nostre spalle emerge chiaramente il Monte Bianco e sul nostro fianco destro fa bella mostra la Grande Sassiere che con i suoi 3751 metri è la punta massima delle alpi Graie meridionali. Ci aspetta un ultimo sforzo per giungere ai 3082 metri del colle, dove una meritata pausa ci consente uno spuntino e qualche fotografia di gruppo.
Sul colle è posizionato un indicatore che a 360 gradi consente di osservare in lontananza le cime dei monti, siamo a poche centinaia di metri dal confine francese; ecco in primo piano il Gran Paradiso con i suoi monti vicini e in lontananza la catena del Monte Rosa. Ormai ci apprestiamo alla discesa, ci attendono ben 1360 metri di dislivello per raggiungere Thumel. La discesa si fa sentire, soprattutto all’inizio su uno sfasciume di rocce; superiamo il lago della Goletta e ci buttiamo a capofitto verso il rifugio Benevolo che intravediamo dall’alto.
Vista la giornata splendida molti escursionisti hanno raggiunto il rifugio salendo dalla Valle di Rhemes ed i più attivi li incontriamo su fino al lago.
L’ultima fatica la dedichiamo alla discesa dal Benevolo verso Thumel dove ci attende il pullman. Qua ci cambiamo, qualcuno ne approfitta per un pediluvio in acqua fredda e qualcun altro per una fresca birra.
Saliamo a bordo, ci si rilassa e prima dei saluti prometto che studio un’altra avventura da mettere in cantiere nel 2019. Allora arrivederci all’anno prossimo.
Silvano Dresti