Domenica 1 settembre alle ore 7 ci troviamo, come convenuto, al piazzale “del cimitero” di Suna. I “capogita” Lucia e Avio accolgono i partecipanti con scambi di saluti e presentazioni. Siamo in 23. Distribuiti sulle auto partiamo alla volta di Alagna Valsesia per un’escursione al rifugio Barba-Ferrero, ai piedi del Monte Rosa, che si annuncia di grande interesse.
Giunti ad Alagna proseguiamo fino al posteggio in località “Wold” (1278 m) dove lasciamo le auto e usufruiamo del servizio navetta che ci conduce al piazzale “dell’Acqua Bianca” (1450 m). Anche dal pulmino possiamo notare la grande nicchia di distacco della frana che qualche anno prima ha ostruito l’alta valle. Il tempo è bello ma si profilano dense nuvole sulle cime. Alle 9,20 ci incamminiamo tutti lungo il sentiero che supera il ponticello sul “Brunnerwasser” e, poco dopo, svoltiamo a destra seguendo il segnavia 7a che porta al colle del Turlo. Continuiamo sull’ampia mulattiera che sale a tornanti all’ombra di un bel bosco di larici. Tra i rami, in basso, s’intravede la casa del Parco con il suo Orto Botanico. All’uscita del bosco l’aria comincia a scaldarsi. In prossimità del guado di un piccolo torrente arriviamo all’alpe Mittlentheil (1954 m). Facciamo una breve sosta per ricompattarci, mangiare qualche “barretta” e scattare foto. Il 7a prosegue sulla destra ma noi imbocchiamo invece il sentiero 7d che conduce all’alpe Testanera (2260 m). Qui ci accolgono il pastore, la sua famiglia e una muta di cani festosi. Ci fermiamo a visitare le stalle e a comperare qualche formaggio dell’alpe.
Abbiamo ancora poche centinaia di metri di dislivello per giungere al rifugio. Ci rimettiamo in cammino. Il sentiero prosegue su un “falsopiano” attraversando pascoli e letti di antichi ghiacciai. Siamo al cospetto della parete sud del Monte Rosa che si erge maestoso con le cime della Parrot e della punta Gnifetti che fanno capolino di tanto in tanto tra le nuvole. Il tratto che conduce al rifugio indicato da segnavia e ometti in pietra, si presenta particolarmente bagnato e scivoloso. Siamo sulla sponda sinistra del torrente Flua che dobbiamo risalire per breve tratto e attraversare su un bel ponte di legno. In pochi minuti di discesa raggiungiamo quindi il Barba-Ferrero (2247 m). Abbiamo impiegato circa 3 ore per un dislivello di 810 m.
Il rifugio è situato in prossimità di un salto di roccia che sostiene la morena laterale del ghiacciaio Sesia-Locce. Di proprietà del CAI di Vercelli dal 1966 e inaugurato nel 1968, è dedicato alla famiglia Barba in memoria di Nino, a lungo presidente della sezione, e alla famiglia Ferrero in ricordo di Luciano, giovane alpinista stroncato prematuramente da grave malattia. E’ sempre stato un punto di riferimento per gli alpinisti diretti alle diverse vie sul versante sud del Monte Rosa. Al rifugio ci aspetta una bella tavolata riservataci dal cordiale e amichevole custode. Ci si può sbizzarrire nelle varie preparazioni di polenta. Alle 14,30 dopo un buon caffè e un bicchierino di genepy gentilmente offerto dal gestore, iniziamo la discesa sotto qualche goccia di pioggia lungo la via normale che descrive ampi tornanti al limitare della parete rocciosa sulla quale sorge il rifugio. In alto scorgiamo la cascata della Flua. Ci abbassiamo in un fitto bosco di salici nani e più in basso costeggiamo la Casa del parco dell’Alta Valsesia. Qui una deviazione del sentiero 6a conduce al rifugio Pastore (1575 m) che raggiungiamo in pochi minuti attraversando il bel ponte coperto di legno sul Sesia. Dopo una breve pausa birra/caffè risaliamo al bivio per riprende la discesa. Ci soffermiamo più in basso ad ammirare la “caldaia” del fiume Sesia che qui precipita in una forra e in breve scendiamo nuovamente all’Acqua Bianca dove ci aspetta la navetta.
Alle 16,30 siamo tutti nuovamente al posteggio in località Wold dove ci salutiamo e riprendiamo le auto.
Nonostante qualche goccia di pioggia e le alte nuvole che hanno impedito di ammirare per intero le cime del Rosa, l’escursione è stata bella e remunerativa e la compagnia sempre piacevole. Grazie CAI!