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«Il 5 luglio la Sezione Verbano del Club Alpino Italiano festeggiava con una passeggiata al Pizzo Marona e pranzo sociale al Pian Cavallone la sua inaugurazione». La gita era fissata per il 28 giugno 1874, ma a causa delle forti piogge dovette essere posticipata di una settimana.
15 agosto 2024: per lo stesso bizzarro destino la Sezione, nel suo 150° anno di fondazione, ha dovuto posticipare l’escursione commemorativa prevista il 7 luglio alla giornata di Ferragosto. Se rievocazione doveva essere, le premesse c’erano già in partenza.
Ore 7.00 ritrovo a Capella Fina. All’appello hanno risposto: Marco, Paola, Annagrazia, Claudio, Marcello, Franco, Giorgio, Giovanni e Paola. Il gruppo non è particolarmente numeroso, ma raggiungeremo Anna e Pino che ci hanno preceduti per l’impazienza di godersi la giornata. Ci sentiamo quasi investiti da un misto tra onore e impegno di riportare lassù la nostra presenza in rappresentanza dei soci della nostra Sezione. Lo spirito dell’iniziativa si fa sentire e ci accomuna. Fa parte di quell’energia della partenza del gruppo che inizia la risalita della china passando per l’Alpe Cavallotti.

CAI Verbano - Escursione celebrativa al Pizzo Marona nel 150° della fondazione: antica indicazione "Via alla Marona" CAI Verbano - Escursione celebrativa al Pizzo Marona nel 150° della fondazione: sullo sfondo a sinistra il Pizzo Marona

Quello che stiamo percorrendo è uno dei sentieri più belli dei rilievi delle nostre montagne. È vero: il primo tatto riscalda subito la muscolatura. Per il resto la salita è graduale, allietata sin dall’inizio dalla vista del Lago Maggiore e delle propaggini delle Valli Intrasche. La luce della mattina conferisce al panorama colori vivi anche se in controluce. Quando raggiungiamo il crinale la vista spazia in ogni direzione: la Val Grande, Cicogna, la Cima Sasso, i Corni di Nibbio, il Pedum… il Monte Rosa! Davanti ai nostri passi la destinazione, il Pizzo Marona, si staglia all’orizzonte. Il cielo è azzurrissimo. Le temperature ancora fresche ci permettono di camminare piacevolmente. Raggiungiamo il vecchio albergo con i suoi ruderi, lo superiamo per arrivare alla Cappelletta dove troviamo Anna e Pino ad aspettarci.

CAI Verbano - Escursione celebrativa al Pizzo Marona nel 150° della fondazione: la valle del torrente San Giovanni CAI Verbano - Escursione celebrativa al Pizzo Marona nel 150° della fondazione: la scoscesa Val Marona

Il gruppo è completo. Non saremo 19, ma una bella rappresentanza c’è eccome. Visto il dislivello ancora da compiere ci addentriamo lungo la traccia di costa che porta al colle della Forcola. Già in partenza il sentiero si fa “delicato”. Pur snodandosi in leggera discesa attraverso la vegetazione occorre fare attenzione all’appoggio dei piedi: il pendio non perdona e degrada subito verso la Val Pobbiè.
Raggiungiamo la Forcola. Il respiro è ancora normale e le chiacchiere scorrono numerose. Davanti a noi si inerpica la salita che lungamente avevamo rimirato prima di giungere al suo attacco. È chiaro perché l’escursione sia così rappresentativa per una sezione del Club Alpino Italiano. Il tracciato non appare mai banale. I passaggi sulle rocce che emergono in mezzo all’erba rendono la salita divertente, ma altrettanto pericolosa. I tratti sono stati messi in sicurezza. Parecchie catene rendono i passaggi agevoli se necessario.CAI Verbano - Escursione celebrativa al Pizzo Marona nel 150° della fondazione: la Scala Santa
Il sentiero ci fa guadagnare bene il dislivello e il respiro si fa più affannoso.
Raggiungiamo la Scala Santa. Chi non ha mai sentito parlare della Scala Santa???!! In famiglia, se si ha avuto la fortuna di capitare in una di quelle “di montagna”, o nella “famiglia CAI”, se per scelta ci si è voluti unire successivamente.
E santa è la scala! Le ginocchia si alzano bene per percorrere uno dopo l’altro tutti i suoi gradini.
Ormai saliamo decisi e raggiungiamo anche il Passo del Diavolo imperlando il secondo luogo del mito di questa storica escursione. Il mistero e l’attenzione che rende questo itinerario speciale è legato anche ai nomi di chi in questi luoghi ha perso la vita quale tributo del piacere di frequentarli. E chi torna al piano racconta la sua esperienza come un’avventura importante.CAI Verbano - Escursione celebrativa al Pizzo Marona nel 150° della fondazione: il Passo del Diavolo
Un percorso “molto Bove”. In fine dei conti le valli e i crinali del famoso sentiero non sono poi così lontani... quasi un suo precursore. Certo di pensieri nella mente bisogna farne girare per non pensare al tempo e alla fatica quando si sale…..
Affrontiamo l’ultimo tratto. Il passo del Diavolo alle spalle, finalmente rimiriamo la sagoma della cappella della Marona. Un ultimo sforzo e ci siamo! Anche i più introversi e reticenti all’esternazioni fanno trasparire la propria soddisfazione. C’è chi esprime maggiore enfasi, ma tutti volgono gli occhi ai panorami ampi e gratificanti che si godono da quassù. Peccato per la leggera foschia che non ne permette il completo godimento. E ancora di più per quella maledetta calura che ci ha torturato lungo la salita e che non vorrà essere da meno nel nostro rientro.
Ognuno esterna il suo giubilo in modo differente: chi rammenta foto storiche scattate in questi luoghi, chi ricorda i caduti di guerra le cui ossa giacciono all’interno di una teca e i nomi sulle lapidi, chi studia le cime, chi commenta la targa del 100° anniversario incastonata nei muri, chi annovera oggetti improbabili rimasti nello zaino ad altro scopo, chi qualche anno fa era stata “quasi Marona”, e chi, anche per questa costruzione, ricorda sistemazioni di inferiate e murature.

CAI Verbano - Escursione celebrativa al Pizzo Marona nel 150° della fondazione: il gruppo sulla cima CAI Verbano - Escursione celebrativa al Pizzo Marona nel 150° della fondazione: davanti alla Cappella

Manca però il pezzo forte della giornata. Il Presidente richiama all’ordine e alla compostezza i presenti convenuti: avevamo una missione e ancora non è giunta al termine. Ci rechiamo sulla cima del Pizzo Marona. L’ometto di sassi accatastati ci attende sul punto di massima elevazione (2051 m).
Siamo in vetta per la commemorazione. Ancora più cime in lontananza e vista panoramica a 360°.CAI Verbano - Escursione celebrativa al Pizzo Marona nel 150° della fondazione: Cappella, Cugnacurta, Pian Cavallone, Verbania Intra e Lago Maggiore
Leonardo Parachini ha raccolto alcuni passaggi di quel 5 luglio 1874. Il Presidente ce li propone. Claudio e Pino ci leggono parole di tempi e avvenimenti che furono. Ma la pergamena???? Quella firmata dai 19 prodi in occasione dell’inaugurazione della sezione e lasciata in una bottiglia sotto il cumulo della vetta???!! Il fascino del mistero non manca neanche alla Sezione…
Guardiamo i sassi accatastati e l’orologio. Troppo lavoro e il tempo stringe. Ci tocca decidere se risolvere il mistero o riuscire a partecipare alla seconda parte dei festeggiamenti al rifugio del Pian Cavallone. Conveniamo tutti sulla seconda opzione e decidiamo di lasciare ciò che era sepolto come spunto per i festeggiamenti degli anniversari futuri. Mai cancellare una bella leggenda…
Anche noi un’immagine di ricordo ce la siamo meritata e ce la scattiamo con la cappella sullo sfondo. Iniziamo la discesa. Incontriamo Luisa con suo marito. Un contrattempo per l’”avvio” della famiglia l’ha trattenuta nella prima mattinata e non è riuscita ad essere dei nostri. Anche lei è giunta alla Marona. Quanta storia da queste parti oggi…
Perdiamo quota e riavvolgiamo il nastro su ogni passaggio. Franco in testa e Marco a chiudere il gruppo garantiscono la percorrenza in sicurezza. Dove necessario ci sia aiuta perché molte volte è più facile salire piuttosto che scendere nei passaggi impervi. Il Pian Cavallone comincia ad assumere le linee del miraggio. Il clima caldo e umido ci fa perdere molti liquidi, anche quelli reintegrati sino ad ora.

CAI Verbano - Escursione celebrativa al Pizzo Marona nel 150° della fondazione: la targa del Centenario 1974 CAI Verbano - Escursione celebrativa al Pizzo Marona nel 150° della fondazione: il Rifugio CAI Verbano al Pian Cavallone

Il rifugio come un’oasi in mezzo al deserto verde. Desiderato e conquistato come non mai. Rimaniamo concentrati anche sull’ultimo traverso che ci fa riguadagnare il crinale della Cappelletta. Ma non era più breve? Pareva essere volato all’andata…
Ed eccolo! Il Rifugio del Pian Cavallone. Ad attenderci tanti soci e amici, buona acqua e non solo. Come i nostri predecessori non potevamo farci mancare i piaceri dell’ospitalità alpina. Luca e i suoi compagni ci hanno rifocillato ricompensandoci delle fatiche e facendoci assaporare le novità della nuova giovane gestione.
Il piacere del luogo e delle persone era tanto che non pareva mai il tempo di prendere la decisione di scendere ed ultimare quella giornata: 15 agosto 2024. Una bella festa ancora per i nostri 150 anni di Sezione.

Hanno partecipato alla salita commemorativa: i soci Marco Canetta, Paola Bacchetta, Franco Ramoni, Marcello Totolo, Annagrazia Sironi, Pino Desiderio, Claudio Reschiglian, Anna Di lascio, Giovanni Necchi, Paola Botta accompagnati da Giorgio Palermo.

Paola B.

Dalla Fondazione al secondo Dopoguerra - La prima escursione del 5 luglio 1874 - A cura di Leonardo Parachini

Le foto dell'escursione