Il Cai Sezione Verbano Intra ha nel proprio calendario 2024 molte attività, escursionistiche e non, serate ed incontri, per meglio onorare e festeggiare i 150 anni della sezione. Una delle più belle o sentite, a parer mio, è la salita al proprio rifugio, il Pian Cavallone, oggi, per un anticipo di apertura.
Il tempo non promette sole, nei giorni scorsi è piovuto abbondantemente, sulle cime c’è ancora neve, l’aria è frescolina. Ma tant'è, ci ritroviamo tutti, in piazza a Trobaso, siamo in tanti, si parte... in auto dapprima, percorrendo una strada a tornanti, su e poi su, gli ultimi paesi ed i primi alpeggi.
Ritrovo tanti amici, Alberto ed Ada, Sigfrido e Grazia, Renata, Tino e … che non vedo da tanto tempo, ma è come non averli mai lasciati. Il saluto di Marco, presidente della sezione, che descrive anche il sentiero, e si parte nuovamente, zaino in spalla, lungo una strada sterrata, tra i boschi dapprima e poi lungo un sentiero che permette un panorama immenso: la piana del Lago Maggiore a sinistra e non solo, vegetazione ancora tardiva a riprendersi, ma le ginestre belle verdi non mancano, lassù già il rifugio e la cappella contro cielo, bianchi, quasi a volermi promettere che l’arrivarci non sarà faticoso.
Prima dell’alpeggio di Sunfaì il gruppo si divide, la maggior parte sale lungo un sentiero che, passando da Trecciura, si inerpica per arrivare in vetta al Toden e percorrere poi la cresta, io con Franco, Giovanni, Marco, Lidia, Renata e Marisa proseguiamo invece lungo il sentiero classico. Mi volto, i temerari, in fila, lentamente, salgono, una lenta processione di zaini colorati, il mio pensiero è con loro, ma son ben contenta di percorrere questo bel sentiero a “mezza costa”, che sale dolcemente, immersa nei miei pensieri, le gambe non fanno fatica, il fiato non è corto, posso assaporare la bellezza del posto senza affanno, l’essere con amici con i quali mi trovo bene, da sempre. Giovanni ogni tanto si ferma, quando il sentiero non è così facile, ci aspetta, con occhio vigile. Lo spettacolo è ancora superbo, il lago Maggiore, i paesi, gli alpeggi, prati ed erba secca, una genzianella spicca tra la paglia, ogni cosa è quasi una scoperta.. Sono grata al mio CAI, mi sento in famiglia, soprattutto quando le settimane mi paiono scorrere con affanno, ed eccomi qui, con pensieri leggeri, passo felpato, amici che allungano la mano per un aiuto, e Franco, per ultimo, che procede lentamente con passo sicuro, nessuno rimane indietro, mi sento al sicuro.
Saliamo lentamente, attraversando anche ruscelletti, traversi e salita, il bianco del Pian Cavallone e della Cappella sempre più vicini, in cresta si intravvedono fisionomie di persone, due, una e poi tante, sono i temerari! Arriviamo al rifugio, ci accoglie Luca, il nuovo gestore, ragazzo sorridente ed affabile, e Stefano, suo fratello, anche lui gentile ed indaffarato ad apparecchiare i tavoli. Conosco anche Camilla, sorridente e gentile, ed un altro ragazzo laborioso, impegnato in cucina.
Aspettiamo gli altri, i temerari, manca poco, vedo già una processione in cresta… Che spettacolo dal Pian Cavallone, le Creste, il lago... mi sento in pace.
La stufa accesa, ben accesa perché non fa per niente caldo, seduti tutti ai tavoli,
un rumore che diventa frastuono, le chiacchiere ormai sono tante, antipasto,
pastasciutta e dolce, il vino non manca… Le risate neanche, qualcuno compie
gli anni, una bella festa…
E’ una bella festa ritrovarsi al rifugio, tutte le volte, ma oggi forse ancora di più. Lorenza, gestore fino lo scorso anno, brava, competente e gentile, ha lasciato il Pian Cavallone per altri impegni; oggi ci ritroviamo tutti qui a conoscere Luca e non solo, il rifugio oggi è una capanna sociale, aperta, solo per noi, riconoscenti ci stringiamo intorno, qualche domanda, il loro entusiasmo e capacità fanno ben sperare.
E’ ora di ripartire, mi sento rasserenata, ancora di più. Marco ringrazia, è solo un arrivederci al Pian Cavallone.
Scendiamo lentamente, chiacchierando, qualche sosta, qualche alpeggio, il piazzale. Le auto. Abbraccio tanti, qualcuno lo ritroverò tra non molto, durante l’escursione a Portofino.
Ai tanti amici di oggi, che mi hanno accompagnata e sorriso fino al Pian Cavallone e ritorno, un grazie di cuore ed una riconoscenza infinita.
A Luca e compagni, nuovi gestori del nostro rifugio del Pian Cavallone, ben arrivati ed un grazie per essere così giovani e volonterosi, intraprendenti e sorridenti.
A Marco C. e Marco B., referenti di questa bella escursione, grazie per avermi permesso di arrivare “senza affanno” al Pian Cavallone…
Con infinita riconoscenza ed affetto al CAI Verbano Intra.
Maria Grazia