Come tutti gli anni siamo giunti al tradizionale appuntamento estivo al Monte Zeda, la salita alla Croce di Vetta, a 2156 m, organizzata dalla nostra Sezione CAI Verbano Intra in collaborazione con l'Associazione Nazionale Alpini Sezione di Intra, il Gruppo Alpini di Aurano, il Gruppo Alpini di Falmenta e patrocinata dal Comune di Aurano.
La salita, non difficile nella sua via classica, è da effettuare comunque con attenzione ed un discreto allenamento: è questa mattina agevolata dall'ombra di una nuvola che clemente ci ripara dai potenti raggi del sole ed è rallegrata dagli intensi colori dei fiori d'alta quota.
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La Zeda è la montagna più alta del nostro versante, è ubicata tra il Lago e il Parco, osserva senza scomporsi la caotica trasformazione della nostra società, e nello stesso tempo si erge attenta custode della selvaggia Val Grande, cima sacra dei Verbanesi, luogo di meditazione e di grandi panorami.
La Festa della Croce si perpetua da innumerevoli anni, è iniziata con l'allestimento della prima croce, nel '50, da parte degli Scout verbanesi, più volte riparata a causa dei danni arrecati dagli elementi atmosferici e purtroppo anche da irrazionali azioni vandaliche. Nel 1991, il nostro socio Roberto Caretti, visto lo stato pietoso in cui versava la croce, ha provveduto, insieme alla Sezione di Intra, alla sua sostituzione con un'altra più solida e massiccia: il 5 luglio 1992, alla presenza degli Scout, dei soci del CAI Intrese e di molti amici, la nuova croce veniva benedetta dal parroco di Intra Leonardi.
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La Croce di vetta è un segno dell'uomo, della sua civiltà e della sua presenza, della sua devozione, del suo desiderio di salire, di esaltare e magnificare il Creato, di ringraziare Dio per il dono della natura che ci circonda.
Sulla cima si sono riunite tante persone, provenienti da diverse vie, una anche molto impegnativa, la cresta nord della Zeda che percorre un tratto del difficile e faticoso Sentiero Bove.
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Bandiere e labari delle Associazioni Alpine circondano la croce, attorno alla quale tutti ci stringiamo in momenti di raccoglimento a ricordo degli Amici che sono "andati avanti", delle vittime di tutte le guerre, della montagna, del lavoro, di tutte le violenze, e per invocare la Pace, sempre più calpestata in diverse parti del mondo, sono momenti questi che risvegliano l’avversione e il disgusto per ogni bruttura.
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Al termine delle meditazioni affrontiamo la discesa, dapprima ripida e poi facile e rilassante, fino al rifugio del Pian Vadà, dove gli Alpini ci accolgono operosi per rifocillarci con una bella polenta fumante.
E' sera, è ora di scendere, ci avviamo lungo la Strada Cadorna, chiacchierando, ma con lo sguardo sempre rivolto allo sterminato panorama di cime, valli, boschi, torrenti, lago che si allarga grandioso riempiendo i nostri occhi.