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Dopo il ritrovo logistico a Verbania Suna alle 9, l’appuntamento per tutti i partecipanti è fissato alle ore 10.30 al parcheggio di Riale m. 1.750 (sotto la diga di Morasco). Un incidente lungo la strada ed il transito degli atleti della Bettelmatt Ultra Trail (BUT) a Riale causano un ritardo nella partenza dell’escursione. Alla partenza ore 11.20 siamo in 16 (una partecipante ci raggiungerà al Rifugio nel tardo pomeriggio salendo in autonomia). Il tempo è nebbioso e nuvoloso, la temperatura è gradevole. Saliamo lungo la strada che ci porta alla diga di Morasco e costeggiamo il lago incontrando alcuni concorrenti della BUT, che non manchiamo di incoraggiare e tifare allegramente. Guadiamo il torrente e imbocchiamo il sentiero che porta sia al Bettelmatt che al Lago del Sabbione. Dopo alcuni tornanti troviamo il bivio, teniamo la sinistra e ci inerpichiamo lungo il “nuovo” sentiero (quello usato negli anni passati è vietato in quanto pericoloso). Se la nebbia e le nuvole ci impediscono di godere del panorama, la colorata ed infinita varietà di fiori compensa abbondantemente, ci fermiamo spesso a fare fotografie e a chiedere informazioni alla nostra agronoma Camilla. Il sentiero è ripido e tortuoso ma non presenta pericoli. Arriviamo al bivio sopra il baitino del pastore (Zum Stock), a sinistra il sentiero porta direttamente al Lago del Sabbione, a destra, ripido, quello che sale al Rifugio Città di Busto.

CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): prime fasi della salita sopra Morasco CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): sul sentiero tra lo Zum Stock e il Rifugio Città di Busto

Abbiamo tempo e decidiamo di inerpicarci verso il Rifugio Città di Busto, dove arriviamo alle 13.40. L’umidità ed il freddo si fanno sentire, ci copriamo velocemente e ci accampiamo contro delle roccette per il pranzo. Entreremo poi al Rifugio per un caffè. Di tanto in tanto transitano i concorrenti della BUT, più o meno agguerriti ed allegri, e non manchiamo di incoraggiarli. Alle 14.50 ripartiamo, attraversiamo l’immensa Piana dei Camosci e raggiungiamo la vecchia strada carrozzabile di servizio che scende sotto la diga, si tratta di alcuni tornanti che scendono ripidi fino ad imboccare il traverso che ci porterà alla diga del Sabbione.

CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): sul Pian dei Camosci verso il lago del Sabbione CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): la diga del lago del Sabbione immersa nelle nuvole

La strada è molto sconnessa, piena di sassi franati e in alto a destra vediamo quello che fu il ghiacciaio del Siedel ormai tristemente ridotto ad una pietraia grigia. Alle 16.20 raggiungiamo il Rifugio del CAI Somma Lombardo che ci ospiterà per la notte (m. 2.560). I 6 volontari ci accolgono con gentilezza e disponibilità assegnando le camere. Il rifugio è stato recentemente ristrutturato ed è diventato base di partenza per l’escursione alle Bianche Guglie del Lebendun. La sala da pranzo e le camerette al piano superiore sono accoglienti e pulite. Indossiamo le ciabatte ed attendiamo l’ora di cena all’aperto aspettando che la nebbia e le nuvole si diradino per regalarci la splendida giornata che ci aspetta domenica. Le conversazioni sono gradevoli, alcuni di noi osservano una famigliola di marmotte nei pressi del rifugio e avvistano un paio di stambecchi.

CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): Punta d'Arbola, Hohsandhorn, Lago del Sabbione dal Rifugio Somma Lombardo

Ora di cena, ci viene servito un buon minestrone e, a seguire, la polenta con spezzatino e tapelucco. Una golosa fetta di torta ai mirtilli conclude il pasto. Alcuni escono ad osservare il tramonto, la nebbia si è diradata, si vedono le luci sulla diga e, lontano, quelle del rifugio Claudio e Bruno e del rifugio 3A, l’Arbola ed il suo ghiacciaio completano l’incantevole paesaggio. Nel rifugio si gioca a carte, si beve qualcosa fino a che tutti si ritirano per la notte.

Domenica mattina già alle 5.30 qualcuno esce a fotografare l’alba di una giornata che si presenta tersa, il panorama mozza il fiato, ben presto sono tutti svegli ed anticipiamo la colazione alle 6.45, alle 7.45 partiamo.

CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): il Rifugio Somma Lombardo CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): foto di gruppo al Rifugio Somma Lombardo

Salutiamo i volontari del Rifugio e li ringraziamo calorosamente. Il tracciato che percorreremo (G37) è stato segnato dal CAI Somma Lombardo fino alle Guglie del Lebendun e dal CAI Domodossola dalle Guglie del Lebendun fino al Lago Vannino ed è stato inaugurato il 21 agosto 2021. Il sentiero sale subito ripido fino al traverso sopra il lago del Sabbione, inizialmente è piuttosto esposto e bisogna fare attenzione. Proseguiamo verso il Lago di Ban occidentale, il percorso è evidente, molto panoramico e sale per dossi erbosi con vista sul lago dei Sabbioni, Hohsandhorn e Arbola. Risaliamo tra i detriti del ghiacciaio di Ban, ormai ridotto ad un triste e breve tratto di ghiaccio scoperto, destinato a sparire in brevissimo tempo. La salita verso il colle è ripida e si cammina per lo più su sfasciumi e sassi instabili. Ogni tanto attraversiamo qualche piccolo nevaio. Arrivati a scollinare, in alto, sulla destra, spunta un timido cucciolo di stambecco che si dilegua subito, sotto, il lago di Ban occidentale (m. 2.618), raggiunto alle 8.45, che dovremo costeggiare per poi inerpicarci sulla traccia che ci porterà al passo del Costone ed al successivo Pizzo (m. 2.930). Sono le 9.50. Il panorama meraviglioso che ci circonda ripaga di ogni minuto di fatica.

CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): il Lago di Ban Occidentale, sullo sfondo il Pizzo del Costone CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): il Lago Srùer e più sotto il Lago Vannino da inizio salita al Pizzo del Costone

Dal Passo del Costone il panorama spazia sui sottostanti laghi Vannino e Sruér, si vedono il Cistella, il Diei, più lontano il massiccio del Monte Rosa, di fronte, sempre più vicino l’Arbola e verso destra le cime in Svizzera a perdita d’occhio. Anche il ghiacciaio dell’Arbola, purtroppo, mostra chiari segni dell’inesorabile cambiamento climatico in atto. Scattiamo innumerevoli fotografie, prendiamo fiato e iniziamo la ripida salita verso il Pizzo del Costone. Il capogita, Marcello, ci raccomanda di stare vicini ed attentissimi nella discesa che ci aspetta, sarà ripida, scivolosa su massi non sempre stabili.
Scendiamo con estrema attenzione e alle 10.15 raggiungiamo il pianoro di sabbie bianche, vasto, che ci preannuncia la meraviglia delle Guglie bianche del Lebendun. In breve ci troviamo al cospetto delle Guglie (m. 2.890), che si stagliano verso il cielo azzurro, la bellezza del luogo compensa tutti i nostri sforzi. Ci fermiamo per una pausa, fotografiamo con entusiasmo e ci soffermiamo ad ammirare tanta bellezza.

CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): le Guglie Bianche del Lebendun CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): foto di gruppo alle Guglie Bianche del Lebendun

A malincuore lasciamo questo luogo meraviglioso ed iniziamo il tratto che aggira il Lebendun e ci porta al passo del Vannino (m. 2.730). Camminiamo lentamente sulla pietraia ed apprezziamo i nevai che ci permettono di evitarne alcuni tratti. La discesa verso il lago Sruér è lunga e ripida, fra sfasciumi e pietre instabili e la nostra concentrazione ed attenzione sono al massimo.

CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): in primo piano a sinistra il Lebendun, dietro l'Arbola CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): il lago Srùer dal vallone del Passo del Vannino

Finalmente le pietre lasciano il posto ai meravigliosi prati fioriti dell’alta Valle Formazza, costeggiamo il lago e alle 13.10 ci fermiamo per una breve pausa pranzo. Alcuni di noi non resistono all’acqua e si concedono un rigenerante pediluvio. L’escursione non è terminata, il pranzo deve essere frugale per non compromettere la salita verso il passo del Nefelgiù.

CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): foto di gruppo al Passo di Nefelgiù CAI Verbano - Le Guglie bianche del Lebendun (Alta Val Formazza): foto di gruppo all'Alpe Nefelgiù, prossimi a termine escursione

Dopo aver percorso un tratto del sentiero che scende fino al lago Vannino, trovato l’incrocio, ci inerpichiamo per circa 350 metri verso il passo. Il paesaggio intorno è meraviglioso ma la fatica inizia a farsi sentire e, con passo il più possibile costante, raggiungiamo in 50 minuti, alle 14.40, il passo del Nefelgiù (m. 2.580), qui inizia la lunga discesa verso la diga di Morasco e quindi il parcheggio di Riale. Un primo lungo tratto del sentiero di discesa è ancora fra rocce e sassi ma si presenta più agevole del sentiero appena percorso, finalmente i prati dell’Alpe Nefelgiù e gli innumerevoli fiori. Ultima pausa e giù lungo la carrozzabile, poi lungo il sentiero che ci porta fino alla diga di Morasco e fino al ristoro dove ci congediamo con fresche bevande. Sono le 16.45. Nove ore dal rifugio Somma Lombardo, comprese le soste, coerentemente con quanto previsto.

Ringraziamo di cuore i due capogita, Marcello Totolo che ha guidato questa lunga ed impegnativa escursione e Franco Ramoni, instancabile, nel delicato e paziente compito di assistenza, a fornire preziosi consigli. Ringraziamo anche Marco e Fabio che nei punti più critici ci hanno aspettato e “dato una mano” consigliandoci dove posare i piedi. Grazie a Camilla che ci ha fornito interessanti informazioni su fiori ed erbe lungo il tragitto.

Infine grazie mille ai 6 volontari del CAI Somma Lombardo che ci hanno accolto e fatto sentire “a casa” nel loro rifugio.

Dati tecnici escursione:
1° giorno: Riale (m 1750), Rifugio CAI Città di Busto (m 2480), Rifugio CAI Somma Lombardo al Lago del Sabbione (m 2560). Percorsi: G00 (gta) - G39 - G39a - G41 - G39 - G37. Difficoltà: E - Dislivello: m +900/-100 - Lunghezza percorso: km 8,5 - Tempo percorrenza: 3 h 30 min 
2° giorno: Rifugio CAI Somma Lombardo (m 2560), Lago di Ban occidentale (m 2618), Cresta Pizzo del Costone (m 2930), Guglie Bianche del Lebendun (m 2890), Lago Srùer (m 2320), Bivio G97 (m 2250), Passo di Nefelgiù (m 2583), Riale (m 1750). Percorsi: G37 - G97 - G95 (gta - S.I.). Difficoltà: EE - Dislivello: m +900/-1700 - Lunghezza percorso: km 15,2 - Tempo percorrenza: 7 h
Cartografia Geo4Map / Club Alpino Italiano Sezioni Est Monte Rosa - 1:25000 - Carta n. 110 (10) Alpe Devero Val Formazza

Ci ritroveremo la prossima domenica per l’escursione in Valtournenche.
A prestissimo
Cristina

Le foto dell'escursione con il filmato di Claudio