Ci troviamo come d’accordo al parcheggio di Trobaso alle 10.30 per la conta degli iscritti, per lo più del CAI Verbano. Dopo i consueti saluti e lo scambio di opinioni sul tempo previsto, partiamo fiduciosi recuperando per via qualche partecipante e raggiungendo così come previsto quota 21.
Giunti a Täsch prestiamo attenzione al cartello indicatore “Täschütte” di colore giallo ed iniziamo a salire percorrendo una strada molto stretta sperando di non incrociare vetture in discesa. Attorno ci circondano montagne innevate tra cui spicca il Cervino.
Giungiamo sino al limite della strada a Täschalp e dopo un pasto veloce, distribuiamo le corde - naturalmente ai più giovani! -, ci carichiamo i nostri zaini ed iniziamo il sentiero ammirando le numerose fioriture, le minuscole stelle alpine e in lontananza i ghiacciai del Rosa che compaiono man mano nella loro grandiosità. Giungiamo al Rifugio in circa un’ora e un quarto e dopo esserci rifocillati rimaniamo a individuare le vette che ci circondano sino al calar del sole .
La mattina seguente tempo bello come previsto e, per fortuna, niente vento. Sveglia alle 3.30 e partenza 4.30.
Altri gruppi sono già partiti e in lontananza possiamo osservare le luci delle frontali che illuminano il nevaio. L’alba comincia poi a fare capolino ed il sole diffonde i suoi raggi sulle cime delle vette più alte, mentre noi con passo più sicuro e veloce giungiamo sulla morena all’inizio del ghiacciaio dove ci imbraghiamo e formiamo le cordate come stabilito.
La salita non da tregua e man mano che proseguiamo anche il fiato si fa più corto; qualche barretta e un po’ di the ci consentono di proseguire sino all’Alphubeljoch dove il panorama si apre a 360° gradi e ci lascia estasiati nella sua maestosità. Da qui più o meno velocemente tutti raggiungiamo la vetta che, con il suo panorama mozzafiato, ci ricompensa della fatica e ci riempie di gioia.
Ora ci aspetta la discesa che affrontiamo con la dovuta cautela e tutti ci ritroviamo al Rifugio per il rientro alle auto.
Un grazie di cuore da parte di tutti i partecipanti alla nostra guida Pierantonio Ferrari che, noncurante del la sua anca dolorante, ci ha guidati con spirito sereno e gioioso e con la solita attenzione, prudenza e professionalità sino alla cima.